sabato 15 giugno 2019

Sei CRISTIANO secondo la PAROLA DI DIO o secondo le TRADIZIONI degli uomini?

Articolo di Henri Viaud-Murat


Il Cristianesimo non è una religione, ma una VITA fondata su una PERSONA VIVENTE: 

il SIGNORE GESÙ CRISTO, morto per i nostri peccati e resuscitato per la nostra giustificazione.


Quali sono le basi e le caratteristiche della Vera Vita cristiana?



Solo la Bibbia ci rivela che cosa sia la vera Vita cristiana, come entrare in essa e come viverla individualmente e collettivamente.

Quando si parla di “basi”, parliamo dei principi fondamentali che caratterizzano e guidano la Vita cristiana.

Anche se questi principi sono rivelati dalla Bibbia, abbiamo bisogno dello Spirito Santo per essere guidati in tutta la Verità. 
Tutti i Cristiani hanno la stessa Bibbia, o almeno lo stesso Nuovo Testamento, però è evidente che questo non basta per condurli all’unità della dottrina, poiché manca la direzione dello Spirito Santo.

Se tutti i Cristiani si basassero unicamente sulle Scritture e se facessero pienamente affidamento allo Spirito Santo per essere condotti in tutta la Verità, finirebbero tutti per essere pienamente d’accordo sull’unica Verità divina, la sola che deve sostenere e guidare la Chiesa del Signore.

Niente di quanto possiamo fare come Cristiani o responsabili della Chiesa, potrà dimorare e portare un frutto duraturo, se non ci appoggiamo sulla Verità delle Scritture alla luce dello Spirito Santo. Dobbiamo assolutamente conoscere la Verità di Dio per metterla in pratica, in maniera conforme alla volontà del Signore. Questo ci permetterà di produrre il buon frutto dello Spirito e di manifestare il Signore Gesù in tutta la nostra vita.

La causa principale delle divisioni tra Cristiani e tra assemblee cristiane deriva dal fatto che questi non hanno permesso alla Verità di Dio di penetrarli e trasformarli, e che quindi hanno attinto le loro ispirazioni da fonti diverse dalla Bibbia, come le tradizioni umane o la saggezza di questo mondo.

L’esortazione dello Spirito Santo alla Sua vera Chiesa, fin dalle sue origini, è sempre stata di considerare le Sante Scritture come pienamente sufficienti a sostenere e guidare la Vita Cristiana.

Tutti i risvegli spirituali, in ogni tempo, cominciarono con un ritorno alle Scritture e con il desiderio ardente di camminare secondo l’intera Verità, sotto la guida esclusiva dello Spirito Santo.

In tutte le epoche e in tutto il mondo, sono sempre esistite assemblee e Cristiani fedeli, fondati fermamente sulla lettura e meditazione delle Scritture, preoccupati di conoscere e rispettare la volontà di Dio, desiderosi di camminare nella santificazione, guidati dallo Spirito.

Oggi, alla fine dei tempi, la vera Chiesa del Signore Gesù, quella che costituisce la Sua Sposa, colei che sarà ben presto rapita per incontrarLo, resta una Chiesa che esprime: 
• il Signore Gesù come solo fondamento, 
• la Bibbia come sola fonte di ispirazione, 
• e lo Spirito Santo come sommo Insegnante e Guida spirituale.

Il desiderio di un vero Cristiano è quello di essere in comunione sempre più profonda con il suo Signore, di conoscere la Sua volontà e di obbedirGli. 
Da questa comunione nascono, nel cuore del Cristiano, due desideri pressanti:
- il bisogno di far conoscere al mondo intero la salvezza di Dio in Gesù Cristo
- e il bisogno di una vera comunione tra tutti i Cristiani, basata sulla Verità e non su compromessi.

La Bibbia non ci garantisce la vittoria totale del Vangelo in questo mondo perduto, prima del ritorno in gloria del Signore.
Anzi! 
Le Scritture ci rivelano che la fine dei tempi è caratterizzata dalla crescita esponenziale dell’iniquità e da tenebre spirituali sempre più profonde, fino al rapimento della Chiesa e all’instaurazione del regno dell’Anticristo.

Siamo comunque convinti che i veri discepoli del Signore, saranno sempre pronti ad ascoltare la Sua voce, nonché a pentirsi e a rifiutare tutto quello non conforme alle Scritture. Anche se appartengono ancora a denominazioni o organizzazioni umane, rifiuteranno sempre di essere privati della loro libertà spirituale in Cristo per dipendere direttamente da Lui e dalla Sua Parola.
Inoltre saranno sempre pronti ad essere in comunione con tutti i Veri Cristiani, qualunque siano le loro etichette, che hanno fatto l’esperienza della Nuova Nascita e che vogliono progredire sinceramente nella conoscenza della Verità.


Come entrare nella Vita cristiana?


Dal momento della caduta in poi, tutti gli uomini nascono nel peccato e separati da Dio, la Fonte di Vita Eterna.
Dio, nel Suo Amore, ha voluto offrire a questa umanità perduta la possibilità di conoscerLo e di condividere la Sua Vita Eterna.

Il Signore Gesù ha detto, pregando Suo Padre:

La vita eterna è che conoscano Te, il solo vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo” (Giovanni 17:3)

La Vita cristiana consiste innanzitutto nel ricevere la Vita eterna di Dio. Cioè conoscere il solo vero Dio e Colui che Egli ha mandato, Gesù Cristo.
La Bibbia ci rivela anche che Dio vuole salvare tutti gli uomini. Quindi vuole che tutti gli uomini Lo conoscano e conoscano Suo Figlio.

Paolo scrive a Timoteo:

Ti esorto dunque prima di ogni cosa che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e decoro. Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità. Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo, il quale ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti, secondo la testimonianza resa nei tempi stabiliti, di cui io sono stato costituito banditore e apostolo (dico la verità in Cristo e non mento), dottore dei gentili nella fede e nella verità.(1 Tim. 2:1-7)

Benché Dio voglia che tutti gli uomini siano salvati, sappiamo che non lo saranno tutti, poiché la Bibbia ci rivela che numerosi finiranno nello stagno di fuoco al Giudizio finale.

Questo solleva la questione della sovranità di Dio e del libero arbitrio dell’uomo.

Se studiamo la Bibbia in modo completo e imparziale riguardo alla questione salvezza, non possiamo credere in una sovranità assoluta di Dio, secondo la quale Dio stesso ha predestinato fin dal principio alcuni uomini ad essere salvati e altri ad essere perduti.

Una tale dottrina viene smentita da numerosi passaggi della Bibbia, in cui constatiamo che Dio lascia all’uomo piena libertà di scegliere tra il bene e il male, tra l’obbedienza e la disobbedienza.

Se gli uomini fossero predestinati in modo assoluto, significherebbe che Dio è l’autore del peccato e del male, cosa invece impossibile, quando conosciamo il vero Dio rivelato dalla Bibbia: un Dio di Santità e di Giustizia assolute, ma anche un Dio di Compassione e di Amore infiniti.

La Verità, il vero fondamento biblico, ci rivela che Dio conosce ogni cosa in anticipo. Egli preconosce (poiché Onnipresente e Onnisciente) chi risponderà alla Sua grazia e chi la rifiuterà. Quindi Egli può predestinare tutti quelli che Egli ha preconosciuto, come dice Paolo:

Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento. Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli.(Romani 8:28-29)

Questo passaggio ci mostra che la preconoscenza precede la predestinazione: quelli che Dio ha preconosciuto, li ha anche predestinati.

Il Signore Gesù dice:

Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno ammaestrati da Dio". Ogni uomo dunque che ha udito e imparato dal Padre, viene a me. Non che alcuno abbia visto il Padre, se non colui che è da Dio; questi ha visto il Padre. In verità, in verità vi dico: Chi crede in me ha vita eterna.(Giovanni 6:44-47)

Il Signore Gesù qui non parla di una predestinazione assoluta. Dice che gli uomini sono responsabili di ricevere o di rifiutare l’insegnamento che il Padre da a tutti nel Suo desiderio di salvarli.

Qual è l’insegnamento che il Padre da a tutti gli uomini? 
Egli ci rivela, attraverso la Sua creazione e la voce del Suo Spirito nei cuori: che esiste un Creatore di tutte le cose, che gli uomini sono separati da Lui da una condizione che Egli chiama peccato e che esiste un modo per conoscere il Dio Creatore.

Coloro che ricevono questo insegnamento e aspirano con tutto il cuore a conoscere il Dio Creatore, saranno immancabilmente attirati verso il Signore Gesù, in un modo o in un altro. E tutti quelli che crederanno in Lui come Salvatore e Signore, riceveranno la Vita eterna entrando nella Vita cristiana!

Se abbiamo creduto in Gesù come nostro Salvatore, significa che ci siamo convinti del bisogno di essere salvati. E questo implica che abbiamo ricevuto la rivelazione del nostro stato di peccatori perduti.

Questa rivelazione benedetta è opera dello Spirito Santo. É Lui che ha la missione di convincere tutti gli uomini riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio
Gesù dice ai Suoi discepoli:

Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio. Di peccato, perché non credono in me; di giustizia, perché io vado al Padre e non mi vedrete più; di giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.(Giovanni 16:7-11)

Per Dio il peccato più grave è Non conoscere Gesù. Lo Spirito Santo vuole innanzitutto convincere il mondo di questo peccato, poiché quando un uomo è condotto a credere in Gesù, accede al perdono di tutti i suoi peccati e alla Vita eterna.

Quando l’uomo è convinto del peccato, deve anche essere convinto della giustizia e del giudizio. Poiché esistono solamente due strade possibili per il peccatore convinto del peccato:
• accettare la giustizia di Dio in Gesù Cristo,
• o ricevere il giudizio di Dio se rifiuta la Grazia manifestata in Cristo.

Gesù è ritornato al Padre dopo aver compiuto la Sua volontà. É morto per espiare i nostri peccati al nostro posto, ma non è rimasto nella tomba. É resuscitato per accordarci la giustificazione alla Vita eterna. É salito in Cielo alla destra del Padre, per spargere sul mondo il Suo Spirito Santo e per riempire la Sua Chiesa. La salvezza e la grazia sono ormai offerte gratuitamente a tutti coloro che credono in Gesù.

Satana, il principe di questo mondo, è già stato giudicato alla Croce. In lui e con lui sono anche stati giudicati tutti quelli che hanno rifiutato e rifiuteranno la grazia di Dio in Gesù Cristo fino all’ultimo.

Dal giorno di Pentecoste, Pietro e i discepoli di Cristo hanno predicato il Vangelo con la potenza dello Spirito Santo. 
Pietro finì la sua prima predicazione con questa frase:
Che tutta la casa d’Israele sappia con certezza che Dio ha fatto Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso.” (Atti 2:36)

In questo modo rivela agli Ebrei riuniti per la Festa di Pentecoste, che avevano crocifisso il loro proprio Messia, Colui che tutta Israele aspettava da secoli! Che rivelazione tremenda per tutti quelli che l’hanno ricevuta!

Or essi, udite queste cose, furono compunti nel cuore e chiesero a Pietro e agli apostoli: «Fratelli, che dobbiamo fare?». Allora Pietro disse loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli e per tutti coloro che sono lontani, per quanti il Signore Dio nostro ne chiamerà». E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione». Quelli dunque che ricevettero la sua parola lietamente furono battezzati; in quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.” (Atti 2;37-41)

Pietro chiese a coloro che avevano creduto che Gesù è il Signore e il Messia, di pentirsi e di essere battezzati per immersione, come il Signore Gesù aveva comandato:

Fate di tutte le nazioni miei discepoli, battezzandoli (“baptizo” = immergendoli) in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e insegnate loro ad obbedire a tutto quello che vi ho comandato” (Matteo 28:19-20)

Tutti quelli che credono in Gesù come Salvatore e Signore e che si pentono dei loro peccati, passano immediatamente da una Nuova Nascita spirituale. La loro natura di peccato, il loro “vecchio uomo”, il loro spirito che è il loro “uomo interiore”, è messo a morte e riceve una nuova natura giusta, santa e perfetta, a immagine di quella del Signore.

Il loro spirito diventa un “uomo nuovo” in Cristo. Diventano uniti a Cristo in spirito. 
Il loro nuovo spirito è un solo spirito con Cristo, “giustizia di Dio” in Cristo.

Ecco perché i nuovi convertiti devono essere immediatamente condotti al battesimo d’acqua e di Spirito Santo.

Il battesimo d’acqua per immersione rappresenta la morte e la resurrezione dei nuovi convertiti in Cristo. E il battesimo dello Spirito deve essere richiesto dal nuovo convertito con la volontà di essere riempito di Spirito Santo, poiché solo lo Spirito Santo può guidarlo nella vita di risurrezione e nel camminare in modo pratico secondo lo Spirito.

Il giorno di Pentecoste i discepoli non esitarono a battezzare tre mila anime che credettero alla parola dell’apostolo Pietro. Non furono sottoposti ad un lungo periodo di prova e preparazione. I discepoli si fidarono della loro volontà di impegnarsi con il Signore.

Quindi, privare i nuovi convertiti di un battesimo immediato o imporre una qualunque “formazione al battesimo” non è conforme alle Scritture. Queste tradizioni umane sono una violazione dell’insegnamento della Bibbia. É necessario pentirsi e abbandonare tali pratiche per ritornare alle basi bibliche.

Allo stesso modo gli apostoli vegliavano che tutti i nuovi battezzati ricevessero l’effusione dello Spirito Santo, sin dal primo giorno della loro conversione.

Ora gli apostoli che erano a Gerusalemme, quando seppero che la Samaria aveva ricevuta la parola di Dio, mandarono loro Pietro e Giovanni. Giunti là, essi pregarono per loro, affinché ricevessero lo Spirito Santo, perché non era ancora disceso su alcuno di loro, ma essi erano soltanto stati battezzati nel nome del Signore Gesù. Imposero quindi loro le mani ed essi ricevettero lo Spirito Santo.(Atti 8:14-17)

Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù. E, quando Paolo impose loro le mani, lo Spirito Santo scese su di loro e parlavano in altre lingue e profetizzavano.(Atti 19:5-6)

Non è necessario ricevere l’imposizione delle mani per essere battezzati di Spirito Santo. Ma è necessario chiedere al Signore di riempirci del Suo Spirito e credere che siamo stati esauditi appena abbiamo pregato.

Vegliando che tutti i discepoli fossero battezzati di Spirito appena convertiti, gli apostoli non facevano altro che eseguire gli ordini dati dal Signore Gesù poco prima della Sua ascensione:

E, ritrovandosi assieme a loro, comandò loro che non si allontanassero da Gerusalemme, ma che aspettassero la promessa del Padre: «Che, egli disse, voi avete udito da me. Perché Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo, fra non molti giorni». Così quelli che erano riuniti assieme lo interrogarono, dicendo: «Signore, è in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?». Ma egli disse loro: «Non sta a voi di sapere i tempi e i momenti adatti, che il Padre ha stabilito di sua propria autorità. Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all'estremità della terra».(Atti 1:4-8)

Sappiamo che il battesimo di Spirito, come voluto dal Signore, non è stato dato automaticamente a tutti i discepoli. Ma, almeno all’inizio, solo ai centoventi che avevano accettato di lasciare tutto da parte e perseverare per “pochi giorni” nella preghiera, aspettando la promessa.

Per un Cristiano, essere battezzato di Spirito Santo non è la prova di essere già un discepolo perfettamente spirituale. Ma è la condizione indispensabile per iniziare il processo che lo porterà a diventarlo!

Il Signore sapeva che senza la pienezza dello Spirito, non avrebbero potuto essere Suoi testimoni con potenza. Ed è lo stesso ancora oggi, e lo sarà sino alla fine.

Ogni Cristiano deve aspettare di essere rivestito della stessa potenza dello Spirito con cui il Signore Gesù era rivestito. 
Riprendendo le parole del profeta Isaia, Gesù disse:

«Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, e per predicare l'anno accettevole del Signore». (Luca 4:18-19)

Dobbiamo credere che il Signore vuole rivestirci della stessa potenza, poiché Egli ha detto ai Suoi discepoli:

In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch'egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se chiedete qualche cosa nel nome mio, io la farò».” (Giovanni 14:12-14)

Dobbiamo riconoscere umilmente che questa promessa del Signore Gesù non è ancora pienamente compiuta nella Sua Chiesa! Ma questo non significa che Dio non voglia compierla nella vita di coloro che credono sinceramente, poiché Dio è Fedele alla Sua Parola!


Quali sono le basi pratiche della Vita cristiana?


Sono molto semplici e sono quattro. 
Ecco come vivevano i primi Cristiani dopo aver ricevuto il battesimo il giorno di Pentecoste a Gerusalemme:

Essi erano perseveranti nel seguire l'insegnamento degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere.(Atti 2:42)

La perseveranza è la qualità principale del Cristiano. É questa qualità che gli permetterà di raggiungere lo scopo che il Signore gli ha prefissato: la Gerusalemme Celeste.

• L’insegnamento degli apostoli, cioè quello che ci è stato lasciato in tutto il Nuovo Testamento.

• La comunione fraterna, cioè accogliere nella nostra comunione come fratelli e sorelle, tutti quelli che hanno ricevuto il Signore Gesù come Salvatore e Signore e che quindi hanno attraversato la nuova nascita.

• La rottura del pane cioè rompere il pane con loro e condividere la coppa della santa Cena, per commemorare la morte del Signore fino al Suo ritorno. La santa Cena si condivideva durante un pasto fraterno in comune.

• Le preghiere, cioè tutto quello che i figli di Dio, individualmente e collettivamente, innalzano al Signore: adorazione, lodi, richieste, intercessioni, ecc…

Tutte queste attività venivano praticate molto semplicemente, senza rituali o formalismi, in una piena libertà dello Spirito. Ognuno veniva incoraggiato a partecipare e esercitare i doni spirituali per l’edificazione comune.

I primi Cristiani si riunivano nelle case. Non pensarono mai di “consacrare” un luogo speciale per le loro riunioni, per farne la “casa di Dio”. Sapevano che la “casa di Dio” non è fatta da mani d’uomo, non è altro che il nostro corpo, così come il Corpo di Cristo, la Chiesa del Dio Vivente.

Gli Atti degli Apostoli ci mostrano chiaramente con molti esempi che i primi Cristiani avevano una profonda coscienza della loro unità in quanto popolo di Dio della nuova alleanza. Non conoscevano alcuna barriera artificiale come le conosciamo oggi, con l’imposizione di denominazioni e organizzazioni umane. Sapevano che la Chiesa era una e indivisibile.


Quali sono le basi dell’unità cristiana?


L’apostolo Paolo le descrive così:

Io dunque, il prigioniero per il Signore, vi esorto a camminare nel modo degno della vocazione a cui siete stati chiamati, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri nell'amore, studiandovi di conservare l'unità dello Spirito nel vincolo della pace. Vi è un unico corpo e un unico Spirito, come pure siete stati chiamati nell'unica speranza della vostra vocazione. Vi è un unico Signore, un'unica fede, un unico battesimo, un Dio unico e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in voi tutti.(Efesini 4:1-6)

Paolo afferma che l’unità dello Spirito ci è già stata data e che dobbiamo sforzarci di conservarla attraverso il vincolo della pace. Per questo motivo gli apostoli facevano molta attenzione a zittire le varie discussioni e dispute.

Ecco le sette basi dell’unità spirituale per tutti i Cristiani nati di nuovo:

1. Un solo corpo: il Corpo di Cristo, di cui fanno parte tutti i nati di nuovo in Cristo.

2. Un solo Spirito: lo Spirito Santo, nel quale tutti sono “immersi” (battezzati).

3. Una sola speranza: quella del ritorno in gloria del Signore Gesù per rapire la Sua Chiesa.

4. Un solo Signore: il Signore Gesù Cristo.

5. Una sola fede: quella che “è stata trasmessa ai santi una volta per tutte” (Giuda 3), la fede in Dio, in Cristo e nella Sua Parola.

6. Un solo battesimo: il battesimo nella morte e la risurrezione di Gesù, di cui il battesimo d’acqua e di Spirito sono la rappresentazione e il sigillo.

7. Un solo Dio e Padre di tutti: il Padre del nostro Signore Gesù Cristo che è diventato nostro Padre in Cristo.


Carissimi, smettiamo di cercare con tutti i nostri sforzi umani l’unità della Chiesa, che ci è già stata data! Ma apriamo gli occhi per comprendere che la Chiesa del Signore è già una e indivisibile! Perché vogliamo dividerla?

I Veri Cristiani, illuminati dallo Spirito e dalla Parola di Dio, non hanno mai accettato di lasciarsi imporre delle barriere dagli uomini, per privarli della comunione fraterna che deve esistere tra tutti i figli di Dio!


Qual è l’organizzazione biblica della Chiesa di Gesù Cristo?


Paolo e Timoteo, servi di Gesù Cristo, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono a Filippi, con i vescovi e i diaconi: grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.” (Filippesi 1:1-2)

In questo breve passaggio si trova una descrizione dell’organizzazione della Chiesa così come ci è rivelata dal Signore.

In ogni località (in questo caso a Filippi), tutti i “santi”, cioè tutti i discepoli di Gesù Cristo nati di nuovo, costituivano insieme la chiesa locale del Signore.

La Bibbia ci mostra che la chiesa locale era perfettamente autonoma nel suo funzionamento. Le chiese delle varie località non erano raggruppate in “federazioni” o “denominazioni” o una qualunque organizzazione umana come lo vediamo oggi.

Qualche volta tutti i rappresentanti delle chiese locali potevano riunirsi per risolvere dei problemi gravi che riguardavano l’insieme delle chiese, come lo vediamo in Atti 15. Ma vegliavano nel lasciare che fosse lo Spirito santo a guidarli alla soluzione dei loro problemi, fiduciosi che il Signore li conducesse verso una posizione unanime.

Questa posizione unanime veniva poi raccomandata e non imposta di forza, all’insieme delle chiese locali.

La chiesa locale, secondo la taglia, poteva riunirsi in una sola casa, o essere ripartita in una moltitudine di case. Ma manteneva sempre il sentimento della sua profonda unità.

Nella località, la chiesa era diretta da conduttori spirituali chiamati “vescovi”, assistiti da “diaconi”.

I “vescovi” erano semplicemente gli anziani nominati per assicurare la direzione spirituale del gregge. Tali “vescovi” venivano anche chiamati “presbytres” (letteralmente “anziani”, coloro che hanno esperienza e saggezza) oppure “episcopes” (“sorveglianti” del gregge).

I “diaconi” e “diaconesse” sono i santi scelti per rispondere ai bisogni materiali del gregge.

Gli anziani e i diaconi potevano ritrovarsi nella stessa assemblea, quando la chiesa locale era piccola. Ma se era molto numerosa e ripartita in molte assemblee di casa, passavano sicuramente da un assemblea all’altra per esercitare il loro ministero, e solo in occasioni particolari sentivano la necessità di riunire tutte le assemblee.

In altre parole, non necessariamente in ogni assemblea di casa erano presenti gli anziani della chiesa locale, né tantomeno erano presenti tutti i cinque ministeri di direzione spirituale.
Ma ogni gruppo di casa aveva uno o più fratelli che, pur non facendo parte degli anziani, esercitava uno dei ministeri di autorità spirituale del piccolo gruppo, sotto la direzione degli anziani della località.

Lo stesso apostolo Paolo, che Barnaba andò a cercare a Tarso, aveva iniziato il suo ministero nella Chiesa di Antiochia predicando in diverse assemblee di casa (Atti 11:25-26). Solamente più tardi fu stabilito come anziano di tutta la chiesa locale.

Sappiamo che la chiesa di Antiochia comprendeva diverse decine di migliaia di membri, tutti ripartiti in assemblee di casa. Ma veniva diretta solamente da un piccolo numero di anziani: cinque profeti e dottori che collettivamente assicuravano la direzione spirituale di tutta la chiesa (Atti 13:1).

La nozione di unico anziano per dirigere una chiesa locale è sconosciuta nelle Scritture. Ma è certo che gli anziani di Antiochia erano assistiti nel loro ministero da un gran numero di responsabili di gruppi di casa sottomessi alla loro autorità.

Lo studio del Nuovo Testamento ci prova che gli anziani, o conduttori spirituali, contrariamente ai diaconi, non erano mai scelti né eletti dai discepoli, né da alcun uomo.
Erano sempre chiamati al loro ministero direttamente dal Signore, poi riconosciuti e confermati dalla Chiesa.

Gli anziani erano spesso nominati o riconosciuti da un apostolo o dal rappresentante di un apostolo. Ma vediamo che gli apostoli non sceglievano mai gli anziani arbitrariamente. Possedevano il discernimento spirituale per poter riconoscere quelli che Dio aveva già chiamato, per poterli confermare pubblicamente. Erano uomini che sicuramente avevano già iniziato ad esercitare il loro ministero all’interno di un gruppo locale, senza essere ancora nominati ufficialmente o consacrati come anziani.

Le Scritture danno una serie di criteri precisi che ogni anziano deve possedere (1 Timoteo 3:1-7; Tito 1:5-9). La Chiesa non ha alcun diritto di nominare “anziano” un uomo che non rispetti tutti i criteri biblici che il Signore esige. Tale uomo può esercitare il suo ministero, ma non ha alcun diritto di essere riconosciuto come anziano.

Tra questi criteri che definiscono le qualità o le caratteristiche di un “anziano”, figura il fatto di essere “marito di una sola moglie”. E questo basta per comprendere che l’anziano deve essere un uomo.

Tutti gli anziani della Chiesa, a cominciare dai dodici apostoli del Signore, sono sempre stati uomini. La nomina di una donna a esercitare la funzione di “conduttrice spirituale” della Chiesa, è una violazione diretta dell’insegnamento del Signore come lo vediamo nelle Scritture.

Nella Chiesa, la direzione spirituale del gregge è sempre stata affidata da Dio a degli uomini.
Dio ha designato l’uomo come capo, a immagine di Cristo, mentre ha designato la donna come immagine della Chiesa.

Questo fatto non impedisce assolutamente ad una donna cristiana di predicare, evangelizzare, testimoniare, profetizzare, o esercitare tutti i doni spirituali. Ma la donna cristiana che ha compreso il pensiero del Signore, sa che non potrà mai accettare di essere ufficialmente riconosciuta come “anziana” di un assemblea cristiana, anche se ne ha tutte le capacità. Poiché verrebbe posta in una condizione di autorità spirituale sull’insieme della chiesa, posizione che il Signore non le permette di occupare.

Questa verità dovrebbe anche stimolare gli uomini che Dio ha chiamato come anziani del Suo gregge, a rispondere a questa chiamata!
Troppi sono gli uomini che hanno ricevuto la chiamata ad essere anziano e non rispondono, come troppi sono quelli che si sono installati in una posizione di anziano senza che Dio li abbia chiamati!


Qual è la situazione della Chiesa oggi?


Dobbiamo sempre distinguere tra la cristianità apparente, visibile, organizzata, 
e la Chiesa del Signore, che Lui solo conosce e vede in tutta la sua realtà.

La Cristianità visibile è nel disordine spirituale più totale e nell’apostasia predetta per la fine dei tempi. Possiamo affermare che è completamente in rovina. Ma questa non è la Vera Chiesa.

La Vera Chiesa del Signore non è in rovina, ma  cammina con il Signore, vuole essere riempita di Spirito e camminare secondo la Verità, si santifica e prega per il Suo ritorno.

Oggi, tenendo conto dell’apostasia generale, esistono probabilmente poche località dove tutti i Cristiani nati di nuovo si riuniscono liberamente rispettando l’intero modello biblico. Certamente esistono delle assemblee e dei conduttori fedeli, ma sono sempre più rari.

Molti Cristiani sinceri sono quindi obbligati a lasciare le chiese apostate per riunirsi in piccoli gruppi isolati. Possono così, nel limite del possibile, cercare di condurre una vita di chiesa conforme alla semplicità del Vangelo e perseverare insieme nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nella rottura del pane e nelle preghiere.

Questi gruppi non devono cercare sistematicamente di nominare degli anziani se le condizioni scritturali richieste non sono riempite. Ma non si deve impedire a nessuno di esercitare pienamente il ministero personale che il Signore gli ha affidato sotto la guida dello Spirito

L’insieme dei doni spirituali e dei ministeri di ognuno, deve servire ad aiutare tutti i santi a progredire nel cammino della santificazione e del perfezionamento.

Questi gruppi devono avere fiducia che il Signore provvederà ai loro bisogni spirituali e materiali. Egli li farà progredire nella maturità spirituale e darà loro, a tempo debito, uomini in grado di dirigerli nella giusta via, anche se non riempissero tutte le condizioni per essere ufficialmente nominati “anziani”. La cosa più importante per ogni membro del Corpo di Cristo, è di vivere una vita cristiana conforme alla volontà di Dio, mettendo a frutto tutti i talenti che gli sono stati affidati dal Signore.


Quali sono i ministeri degli anziani?


Paolo fornisce la lista dei cinque ministeri di direzione spirituale della Chiesa:

Ed Egli stessi ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo, finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo, affinché non siamo più bambini sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia che mira ad usare insidie di errore, ma seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa in Colui che è il capo, cioè Cristo. Dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore nella misura di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l’edificazione di se stesso nell’amore.”  (Efesini 4:11-16)

Ogni Cristiano, uomo o donna, possiede il suo posto e la sua funzione precisa nel Corpo di Cristo.
Ognuno/a possiede quindi un ministero, per il quale Dio lo/la ha già equipaggiato/a. Ma non sono tutti chiamati ad essere anziani.

In altre parole, ogni membro del Corpo di Cristo, uomo o donna, può compiere certe opere caratteristiche dell’apostolo, del profeta, dell’evangelista, del pastore o del dottore. Ma non è sufficiente compierle per diventare automaticamente anziani.

Per diventare anziano della Chiesa, come abbiamo visto, bisogna innanzitutto essere un uomo. Poi essere stati chiamati da Dio per esercitare questa funzione. Inoltre, è necessario che tale uomo riempia tutti i criteri biblici per essere nominato anziano; ma è anche necessario che la Chiesa riconosca la chiamata divina ricevuta da quell’uomo e che la confermi nominandolo ufficialmente “anziano” della Chiesa.

Se in una chiesa locale, un fratello esercita uno dei cinque ministeri, ma non è mai stato confermato ufficialmente a ricoprire la funzione di anziano di quella chiesa, non può pretendere il titolo di anziano. Rimane un semplice fratello dell’assemblea, anche se esercita un ministero benedetto riconosciuto dal Corpo della Chiesa che ne beneficia.

Il ministero individuale di ogni membro del Corpo della Chiesa, per essere benedetto, deve essere esercitato in modo spirituale e non carnale. É per questo che tutti i ministeri di anziano sono chiamati a lavorare al “perfezionamento dei santi”, perché i santi in Cristo hanno bisogno di essere perfezionati!
Devono progredire nella perfezione cristiana pratica. Hanno bisogno di imparare a non camminare più secondo la carne, ma secondo lo spirito. Per far questo devono superare lo stadio di infanti in Cristo e raggiungere un livello di maturità che permetterà loro di ricevere e distribuire veramente la pura Vita di Cristo.

Solo così l’opera del loro ministero potrà contribuire efficacemente all’edificazione di tutto il Corpo di Cristo.

Ancora oggi, tutti gli anziani hanno bisogno di comprendere che l’unico compito affidato loro dal Signore è il perfezionamento dei santi. Ogni anziano deve rimettersi al Signore per ricevere la rivelazione sul significato del “perfezionamento dei santi”. 
Ognuno deve capire che la base del perfezionamento dei santi è: la predicazione della croce e come camminare secondo lo Spirito nella vita di risurrezione!

Tutti gli anziani devono assolutamente esporre il messaggio della croce, così come lo presenta il Nuovo Testamento (e in particolar modo Paolo).

Quando si parla della “croce” si parla della morte del Signore Gesù. Tutti i Cristiani devono comprendere l’intero significato della morte del Signore, perché è sulla croce che Gesù è morto per loro, ma non solo: sulla croce il Signore Gesù ha fatto morire anche tutti loro!

É sulla croce che siamo stati crocifissi rispetto a Satana, ai demoni, al peccato, al mondo e tutto quello che il Signore odia! É sulla croce che la nostra vecchia natura di peccato è stata messa a morte!

La morte del Signore ha rappresentato un enorme “azzeramento dei contatori spirituali”!
Tutta la maledizione provocata dalla caduta, con millenni di peccati derivati e accumulati da quel momento in poi, sono stati inghiottiti nella morte del Signore Gesù!

In un colpo solo, la morte di Gesù ci ha liberati completamente da tutto il male accumulato sulle nostre vite e da tutte le sue conseguenze: la condanna, le malattie, le infermità e la morte.

Si, la morte di Gesù è un immensa liberazione!

Ma la morte di Gesù non è sufficiente a farci camminare in novità di Vita! La comprensione della croce non basta per permetterci di camminare secondo lo spirito.

É la comprensione del significato della Risurrezione del Signore Gesù, che ci permette di camminare pienamente nella Vita eterna ricevuta quando ci siamo pentiti e abbiamo creduto in Lui.

Ecco perché il messaggio della croce deve sempre essere accompagnato dal messaggio di come camminare secondo lo spirito
Dobbiamo sapere qual è la vera natura del nostro spirito rigenerato. Dobbiamo conoscere qual è la nostra posizione spirituale: “seduti nei luoghi celesti in Cristo”. Dobbiamo identificarci per fede nella nostra nuova natura e comprendere in cosa consiste e come funziona concretamente la legge dello spirito di vita in Gesù Cristo, che ci ha liberati dalla legge del peccato e della morte.

In sintesi non basta sapere che siamo morti in Cristo, dobbiamo anche sapere che siamo resuscitati in Lui.

Ecco perché gli apostoli, quando insegnavano ai discepoli di Cristo, facevano molta attenzione nel posare innanzitutto basi solide: 
Cristo, la Sua Persona e la Sua opera. Il loro messaggio era centrato sulla risurrezione di Gesù.

Nella formazione dei discepoli, iniziavano spiegando gli elementi di base della Vita cristiana, prima di avanzare nel perfezionamento dei santi.

I Cristiani non progrediranno mai oltre ad un certo limite, se ci si ferma agli elementi di base della parola di Cristo, senza mai farli protendere verso quello che è perfetto!

D’altro canto, se si cerca di condurli a quel che è perfetto senza assicurarsi prima che abbiano ben assimilato gli elementi di base della fede cristiana, non avranno fondamenta solide su cui appoggiarsi.


Quali sono gli elementi di base della fede cristiana?


Sono le verità che tutti i Cristiani dovrebbero conoscere fin dall’inizio della loro vita in Cristo. le Verità sulle quali potranno appoggiarsi in seguito, durante il cammino di perfezionamento.
L’autore dell’epistola agli Ebrei li definisce così:

Perciò, lasciando l’insegnamento elementare su Cristo, tendiamo alla perfezione, senza porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi, dell’imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno; e ciò faremo, se Dio lo permette.” (Ebrei 6:1-3)

• Il ravvedimento dalle opere morte è il frutto di un vero pentimento. Un vero pentimento non consiste solamente nel versare abbondanti lacrime per i nostri peccati, ma soprattutto nel rinunciare alle opere della carne e nel produrre un frutto degno del pentimento, che è il frutto dello Spirito.

Senza un vero pentimento di partenza, non si può camminare secondo lo spirito!

• La fede in Dio e in Gesù Cristo ci è necessaria per progredire nella nostra Vita cristiana. Poiché tutto quel che Dio ci dona, nella Sua grazia, deve essere preso per fede.

Fin dall’inizio, il nuovo convertito deve comprendere la necessità di vivere e camminare per fede e che senza la fede è impossibile piacere a Dio. Il giusto vivrà per fede.

• La dottrina dei battesimi consiste nel guidare i nuovi discepoli al battesimo d’acqua e di Spirito, spiegando loro che questi battesimi non hanno alcun significato se non rappresentano il vero e unico battesimo: quello nella morte e nella resurrezione di Gesù.

• L’imposizione delle mani gioca un ruolo importante nella Vita cristiana. Gesù Cristo utilizzava spesso le Sue mani per benedire, guarire e liberare. É attraverso le mani che scorre e si trasmette l’unzione dello Spirito Santo. Gesù ha detto che quelli che crederanno in Lui potranno imporre le mani ai malati e che “i malati saranno guariti” (Marco 16:18).

Con l’imposizione delle mani si può anche comunicare l’effusione dello Spirito Santo (Atti 8:17 e 19:6).

Con l’imposizione delle mani si può anche trasmettere un dono (2 Timoteo 1:6) oppure si può confermare un anziano nel suo ministero (Atti 13:3).

Il nuovo convertito deve conoscere l’autorità spirituale di cui il Signore lo ha investito, che può essere esercitata con l’imposizione delle mani.

É però necessario ricordare che l’imposizione delle mani deve essere fatta con discernimento e prudenza e che colui che impone le mani deve conservare un cuore puro e una vita santificata.

• La resurrezione dei morti ci ricorda che tutti i morti dovranno resuscitare un giorno, sia per la Vita Eterna, sia per la condanna eterna.

Dobbiamo assolutamente rifiutare le dottrine che annunciano la distruzione finale di tutti quelli che non erediteranno la salvezza o che negano la possibilità di un inferno eterno per i perduti.

• Il giudizio eterno deve ricordarci che tutti gli uomini e tutte le cose, dovranno essere giudicate davanti all’Eterno.

I Cristiani membri della Chiesa eviteranno il giudizio del Grande Trono Bianco, poiché dovranno resuscitare al momento del rapimento della Sposa. Beneficeranno della “prima resurrezione”. In seguito dovranno regnare con Cristo per mille anni e infine dimorare eternamente nella Gerusalemme Celeste con il loro Signore.

Ma tutti gli altri esseri umani dovranno attendere la fine del Millennio per resuscitare, sia per la salvezza eterna, sia per la perdizione eterna. Solo allora si compirà la parola:

Poi vidi un gran trono bianco e colui che vi sedeva sopra, dalla cui presenza fuggirono la terra e il cielo, e non fu più trovato posto per loro. E vidi i morti, piccoli e grandi, che stavano ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti, e fu aperto un altro libro, che è il libro della Vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri secondo le loro opere. E il mare restituì i morti che erano in esso, la morte e l’Ades restituirono i morti che erano in loro; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Poi la morte e l’Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda. E se qualcuno non fu trovato scritto nel Libro della Vita, fu gettato nello stagno di fuoco.” (Apocalisse 20:11-15)

Quindi è falso credere che al momento del Giudizio finale, tutti quelli che appariranno davanti al Grande Trono Bianco saranno perduti. Tutti quelli che saranno trovati iscritti nel Libro della Vita saranno salvati e ammessi nel Regno di Dio. Mentre tutti quelli che non vi saranno iscritti saranno gettati nello stagno di fuoco.


Una volta stabilite le basi della Parola di Cristo, sarà possibile “tendere a quello che è perfetto”. 
Bisogna insegnare ai Figli di Dio a partecipare alla costruzione del “tempio vivente” di Dio.

Ogni figlio di Dio è di per sé un abitazione vivente di Dio in Spirito. E tutti insieme, in quanto Chiesa, costituiscono anche un grande Tempio Santo nel Signore. Paolo lo ricorda in Efesini:

Voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare, su cui tutto l’edificio ben collegato insieme cresce per essere un tempio santo nel Signore, in cui anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito.” (Efesini 2:19-22)

Le basi degli apostoli e dei profeti non sono altro che il Signore Gesù stesso, poiché quegli apostoli e profeti fondarono il loro insegnamento su Cristo e sulla Sua Parola. Non costituirono una base di per sé, ma erano una sola cosa con l’unica base che è Gesù Cristo.

É quello che Paolo spiega ai Corinzi:

“Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come savio architetto io ho posto il fondamento, ed un altro vi costruisce sopra; ora ciascuno stia attento a come vi costruisce sopra, perché nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, che è Gesù Cristo. Ora, se uno costruisce sopra questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, stoppia, l’opera di ciascuno sarà manifestata, perché il giorno la paleserà; poiché sarà manifestata mediante il fuoco e il fuoco proverà quale sia l’opera di ciascuno. Se l’opera che uno ha edificato sul fondamento resiste, egli ne riceverà una ricompensa, ma se la sua opera è arsa, egli ne subirà la perdita, non di meno sarà salvato, ma come attraverso il fuoco. Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo spirito di Dio abita in voi? Se alcuno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo.” (1 Corinzi 3:10-17).

Così come è indispensabile posare la sola vera base: Gesù Cristo, è anche necessario costruire in seguito su questa base utilizzando dei buoni materiali.
Cosa ne sarebbe di un grande palazzo posato su una solida base di cemento armato, ma eretto con legno, paglia e stoppia?

La Gerusalemme Celeste è interamente costruita in oro puro e pietre preziose! Perché è stata costruita dallo Spirito! La carne e tutti i suoi materiali impuri sono stati completamente banditi dalla Città Celeste!

Dobbiamo sapere che Dio ci chiede di costruire un opera che dovrà passare attraverso il fuoco divino, per essere ammessa nell’Eternità. Questo significa che siamo autorizzati a compiere solamente le opere che il Signore stesso ha preparato in anticipo per noi.

Sono le opere dello Spirito e non quelle della carne. Sono opere spirituali compiute per fede nel riposo dello Spirito.

Tutto quello che costruiamo quaggiù con materiali carnali sarà distrutto dal fuoco! Questa prospettiva dovrebbe stimolare seriamente i Cristiani nel farsi guidare dallo Spirito Santo per ogni cosa, attraverso il proprio spirito rigenerato!

Un Cristiano che impara a camminare secondo lo spirito, impara anche necessariamente a costruire il tempio di Dio con oro, argento e pietre preziose, e cioè con materiali spirituali. La sua opera non sarà distrutta, ma resisterà per la Vita eterna!

Ecco perché il perfezionamento dei santi è così necessario! E perché tutti i conduttori spirituali devono sapere cosa significa “camminare secondo lo spirito” e devono provarlo dando l’esempio con la loro vita personale, ai giovani convertiti e a tutta la Chiesa del Signore!


Concludendo questo breve richiamo delle basi della Vita cristiana, vogliamo insistere innanzitutto sul fatto che la Chiesa di Gesù Cristo ha sempre saputo di poter trovare nelle Sante Scritture e solo in esse, tutto ciò che serve per la sua vita e la sua pietà.

La Chiesa non deve togliere né aggiungere nulla da esse. Al contrario, deve allontanare da sé tutte le false dottrine e le pratiche, così come tutte le tradizioni umane, che ha accumulato nel corso dei secoli e che soffocano o diminuiscono la potenza della Parola di Dio.

Sottolineiamo ancora che la Chiesa del Signore non ha nulla a che vedere con il mondo. Essa è nel mondo, ma non è più del mondo. Sa che il Suo Regno non è di questo mondo. Dovrà quindi sempre essere pronta a subire, da parte del mondo empio, molte tribolazioni. Ma sa anche che non ha nulla da temere, poiché il Signore è con lei tutti i giorni e che Egli ha vinto il mondo!

La Chiesa non deve assolutamente associarsi al potere politico. Ogni volta che la Chiesa si è appoggiata sul potere politico, o lo è diventata lei stessa, si è allontanata dalla volontà di Dio ed è caduta in molti eccessi, abbandonando la sua chiamata, perdendo l’unzione spirituale e diventando a sua volta persecutrice e dominatrice.

Le chiese locali descritte nel Nuovo Testamento, purtroppo, non sono rimaste a lungo nella loro purezza originaria. Storicamente sappiamo che il legalismo, il clericalismo, il formalismo religioso, la mondanità e tutte le opere della carne, hanno invaso un gran numero di assemblee cristiane.

Una tale involuzione ha sempre attristato i Cristiani fedeli. Molti hanno cercato di frenare o di bloccare questa involuzione, con scarsi risultati. Numerosi risvegli sono avvenuti regolarmente, caratterizzati da un ritorno alle Scritture, ma si sono spenti più o meno velocemente.

Nuovi “riformatori” si sono alzati per riaccendere la fiamma, ma spesso non sono andati fino in fondo alle riforme necessarie e il nemico ne ha approfittato per spegnere il fuoco dello Spirito. O allora, molto più sovente, riformatori coraggiosi hanno subito tali persecuzioni da essere letteralmente eliminati e la loro bella opera distrutta con loro.

Ma Dio ha sempre vegliato sulla Sua vera Chiesa, che ha sempre brillato come una fiaccola in mezzo alle tenebre. Oggi è la stessa cosa, in mezzo alle spesse tenebre che caratterizzano la fine dei tempi, Dio ha tenuto per Sè un resto fedele!

Infine insisteremo sulla necessità di avere sempre chiaro in mente che la Chiesa del Signore è già una e indivisibile. 
Così come dobbiamo rifiutare categoricamente l’ammissione nella nostra comunione fraterna di chi, pur dicendosi Cristiano, vive apertamente nel peccato senza pentirsene, dobbiamo anche aprire le braccia e il cuore a tutti i nostri fratelli in Cristo che cercano sinceramente la Verità e che potrebbero, ai nostri occhi, non avere ancora chiare alcune rivelazioni importanti che magari abbiamo ricevuto noi.

Accogliendoli nella nostra comunione fraterna possiamo aiutarli affettuosamente a progredire nella luce, e possiamo anche magari scoprire che possiedono delle luci che noi non abbiamo.

La Vita di Cristo scorre in tutti i membri del Suo Corpo, e anche da un membro all’altro. Ci arricchiamo sempre a vicenda, quando condividiamo quello che Cristo ci ha dato.

Ma per far questo, dobbiamo sempre restare nell’umiltà. Essere sempre pronti a rimetterci in questione quando lo Spirito Santo ce ne mostra la necessità. E al di sopra di tutto, dobbiamo amare la Verità e desiderare ardentemente di camminare in Essa. 
Poiché la Verità di Dio è il Signore Gesù in persona!

In Dio, la Verità è sempre inseparabile dalla Santità. Ed è la Verità che ci libera da tutto ciò che è contrario alla Santità di Dio!

“Mentre egli diceva queste cose molti credettero in Lui. Gesù disse allora ai giudei che avevano creduto in lui: “Se dimorate nella mia parola siete veramente miei discepoli e conoscerete la verità e la Verità vi farà liberi”. (Giovanni 8:30-32)

“Se dunque il Figlio vi farà liberi sarete veramente liberi”. (Giovanni 8:36)

“Chi è da Dio, ascolta le parole di Dio”. (Giovanni 8:47)

Amen!







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