mercoledì 21 agosto 2019

CRISTIANI CARNALI dipendenti dagli uomini o CRISTIANI SPIRITUALI dipendenti solo da Gesù

Insegnamento di Henri Viaud-Murat



La domanda che voglio porvi questa sera è:

Siete cristiani carnali o cristiani spirituali?

Leggiamo la Bibbia in 1 Corinzi 3, versetti da 1 a 3:
Or io, fratelli, non ho potuto parlare a voi come a spirituali, ma come carnali, come bambini in Cristo.
Vi ho dato da bere del latte, e non del cibo (la parola greca significa carne, cibo solido), perché non eravate capaci di sopportarlo, anzi non lo siete neppure ora, perché siete ancora carnali:
poiché fra di voi vi è invidia, dispute e divisioni, non siete voi carnali e camminate come gli uomini?

Esistono due categorie di uomini sulla terra. Quelli che sono salvati e quelli che non lo sono. 
Non esiste nessuno nel mezzo, cioè metà salvato o metà perduto. Ci sono i salvati e ci sono i perduti.
I salvati sono quelli che hanno accettato veramente il Signore Gesù come loro Signore e Salvatore. Hanno compreso che cosa Gesù sia venuto a compiere sulla Croce e gli hanno dato la loro vita al 100%.
I perduti sono quelli che non hanno ancora sentito parlare di Gesù, o che non gli hanno ancora dato il loro cuore e che non hanno consacrato la loro vita al Signore.

Anche tra i cristiani ci sono solo due categorie: i cristiani carnali e i cristiani spirituali.
I cristiani spirituali NON sono coloro che si chiudono nella loro torre d’avorio e che fanno della teologia. NO!
I cristiani spirituali sono semplicemente dei cristiani che camminano secondo lo Spirito del Signore. Per questo motivo sono chiamati spirituali.
Questo non vuol dire che hanno raggiunto la perfezione, che non c’è bisogno di crescita nella loro vita, ma significa che, nella loro vita, sono guidati dallo Spirito Santo, ascoltano la voce del Signore, comprendono la sua Parola in Spirito e in verità e camminano con Gesù guidati dallo Spirito.

I cristiani carnali, come lo indica il loro nome, sono guidati dalla carne, e cioè da se stessi.

Paolo dice che: “Sono ancora dei bambini in Cristo!”.
É bello un bambino piccolo a un anno di età! É una meraviglia, così carino! Ma se l’anno successivo non è ancora cambiato, cominciate a pensare che c’è qualcosa che non va, che non è normale! E se poi dopo ancora due anni lo vedete sempre uguale, con lo stesso comportamento o la stessa taglia, allora pensate che sia malato davvero! Questo perché la caratteristica di un bambino, quando va tutto bene, è quella di crescere, fino a diventare un adulto.

Nel piano del Signore è la stessa cosa. Quando veniamo al Signore, lo facciamo come dei bambini appena nati. 
Una pecorella che nasce alla vita spirituale ha bisogno di essere accudita. Ed è il Signore che si occupa di ognuno di noi. Quando una pecora entra a far parte del gregge del Signore, Egli ha previsto che sia circondata da pecore che conoscono il Signore un po’ meglio di lei, per aiutarla a fare i primi passi.
Lo scopo del Signore è quello di far crescere questa pecora, affinché non rimanga un infante. Il Signore desidera che possa instaurare un contatto personale con LUI. Desidera che venga guidata solamente dallo Spirito Santo e che non ci siano altri intermediari tra Dio e lei, solamente Gesù Cristo.

Per essere utili al Signore dobbiamo essere guidati da Lui personalmente, senza orgoglio, né dispute, né divisioni. 

Un cristiano spirituale, per definizione, non può essere orgoglioso, né litigioso, né settario o ribelle. Infatti, se è litigioso, ribelle o settario: è carnale, è rimasto ancora un infante. Se il cristiano comprende, attraverso la grazia e l’opera del Signore nel suo cuore, cosa vuol dire camminare nello spirito, allora potrà essere utile nelle mani del Signore.

È bello un bambino piccolo, ma non è in grado di occuparsi degli altri, ha bisogno che ci si occupi di lui in permanenza. Ha sempre bisogno di qualcuno che lo nutra, che l’aiuti, che lo faccia camminare, che lo guidi. Quindi, un bambino piccolo non può vivere senza qualcuno che si occupi di lui. 
Un adulto in Cristo è colui che ha ricevuto dal Signore ciò che deve dare agli altri. 
Un cristiano carnale non può occuparsi degli altri, bisogna costantemente occuparsi di lui perché è ancora un infante in Cristo. Ha bisogno di essere imboccato con delle pappette, con un cibo adatto ad un infante, come il latte, poiché è questo latte che normalmente lo fa crescere.

Allora, la domanda che vorrei porvi è la seguente:
Siete un cristiano carnale o spirituale?
La maggior parte dei cristiani carnali non si rendono conto di esserlo. 
Un cristiano davvero spirituale sa di esserlo e questo non tocca minimamente il suo orgoglio, poiché è spirituale. Un cristiano spirituale è colui che è passato dalla Croce, che ha compreso come l’Io della carne debba essere messo a morte per permettere allo Spirito del Signore di guidarlo. 
Come pensate che lo Spirito del Signore possa guidare qualcuno ancora condotto dalla carne? Si creerebbe un conflitto.

Lo Spirito Santo non è uno spirito che ci possiede come fanno gli spiriti malvagi che prendono possesso e controllano i medium (o i “channeling”). Lo Spirito Santo non agisce in questo modo, ma ci parla attraverso la Parola del Signore e con la voce dello Spirito di Dio in noi, che è sempre confermata dalla Parola nella Bibbia. 
Lo Spirito Santo vuole guidarci con una collaborazione volontaria da parte nostra, affinché assieme a Dio, possiamo avanzare liberi nella completa obbedienza.

Un cristiano carnale non è una persona libera. Ricordatevi quello che Paolo dice ai Galati nel capitolo 5, versetto 1: 
Siate dunque saldi nella libertà con la quale Cristo ci ha liberati; e non siate di nuovo ridotti sotto il giogo della schiavitù”.
Il giogo della schiavitù è il giogo della carne. I Galati avevano iniziato con lo Spirito, avevano ben cominciato, ma piano piano avevano accettato di ritornare sotto il giogo della legge, di una legge che non permetteva loro di camminare con lo spirito. I Galati ricominciarono a giudaizzarsi, quando invece il Signore dice che, una volta in Cristo, siamo liberati dal giogo della legge. Cristo ha iscritto la Sua legge nei nostri cuori e ci chiede di camminare nell’obbedienza volontaria alla sua legge, per essere guidati dallo Spirito del Signore nella libertà. “…dov’è lo Spirito del Signore, vi è la libertà” (2 Corinzi 3:17).

Se fate parte di un sistema religioso umano, in cui esiste un “Papa” (o una qualunque altra Guida) con tutta una gerarchia che dipende da lui e al gradino più basso si trovano le pecorelle del Signore, incapaci di ascoltare da sole la voce dello Spirito Santo e di camminare nella libertà dello Spirito, allora vi trovate ancora nella carne, bloccati allo stadio di bambini in Cristo in un sistema che non appartiene al Signore.

Per questo voglio insistere sulla questione: il Signore vuole farci crescere dallo stato di bambini in Cristo all’età adulta in Cristo.
Un adulto in Cristo non è qualcuno che si trova al di sopra degli altri, che si crede spiritualmente superiore, ma è esattamente il contrario.
Gesù, che è Dio Figlio, è sceso come servitore. Non è venuto per dominare sui discepoli, ma per servirli. Gesù ha lavato loro i piedi, dicendo: “Fate come me; quello che ho fatto io, fatelo anche voi.” 
Più crescerete in Cristo, più capirete che dovete assomigliare al vostro Maestro e fare come Lui.

Pensate forse che Gesù dipendesse da un comitato religioso umano per esercitare il suo ministero? Ha forse dovuto rendere conto a un comitato di farisei o di dottori della legge? Quando aveva dodici anni andò a discutere con i dottori della legge che erano meravigliati dalla sua saggezza; da dove proveniva questa saggezza?
Ovviamente dal fatto che Egli era Dio incarnato in un corpo d’uomo. 
Egli è stato perfettamente uomo; cioè, come un uomo, è stato prima un bambino e poi crescendo ha stabilito il contatto spirituale con suo Padre, che gli ha permesso di camminare con lo Spirito in un obbedienza perfetta al Padre, senza alcun altro intermediario tra suo Padre e lui.

Non sto cercando ci incitarvi ad uno spirito di ribellione, non sto assolutamente cercando di spingervi a liberarvi da tutti i ministeri. Quando siamo spirituali, sappiamo ascoltare chi parla da parte del Signore. Se sei spirituale, saprai ascoltare anche quando sarà un bambino a dirti una verità che viene dal Signore! Lo saprai nel tuo cuore che viene da Dio e allora ascolterai! Allora potrai anche accogliere una parola detta da una persona che non è uscita da una scuola di teologia, che non è pastore, apostolo, profeta o dottore, ma che è in contatto con il Signore attraverso il suo Spirito. Nel tuo cuore, poiché hai lo Spirito Santo in te, riconoscerai quello che viene da Dio. Prenderai in considerazione quello che ti viene detto e ti inclinerai alla parola che viene da Dio.

Se qualcuno venisse da noi dicendo: “Io sono profeta!” oppure “Io sono apostolo!”, è importante essere in grado di stabilire un contatto personale con Dio per avere il discernimento. 
Paolo diceva: “Io sono apostolo” e lo era davvero! Non si vergognava di dirlo.
Quando Paolo arrivava da qualche parte, per dire una verità da parte di Dio, non la portava in veste di capo di un sistema religioso a cui gli altri dovevano sottomettersi e obbedire perché avevano davanti il grande capo. Diceva le cose perché Gesù Cristo glielo aveva chiesto. Le pecore del Signore che lo ascoltavano, riconoscevano la voce di Gesù in quello che diceva. 
È quello che Paolo voleva fare nella vita dei Corinzi, voleva dire loro: “Siete ancora dei bambini in Cristo, vi ho dato del latte e non della carne perché siete degli infanti, e il latte deve permettervi di crescere finché sarete in grado di mangiare della carne. In seguito dovrete diventare anche voi grandi, adulti in Cristo, non più dipendenti dagli uomini. Dovete essere adulti che dipendono unicamente dal Signore e dalla relazione gli uni con gli altri nel corpo di Cristo.
Non dovete dipendere dagli uomini! Dovete dipendere dal Signore e dalla relazione nel corpo di Cristo, in cui Gesù ci permette di vedere quale sia il nostro posto e come operare assieme ai nostri fratelli e alle nostre sorelle.

Quindi, un bambino in Cristo, un cristiano carnale, è prima di tutto una persona che non ha i mezzi per occuparsi degli altri, perché ha lui stesso sempre bisogno di un altro che si occupi di lui. 
Il Signore, nel Suo piano, vuole farci crescere per arrivare a dipendere soltanto da Lui. 
Il piano del Signore è di farci intraprendere una relazione di comunione con Gesù, che ci permetterà di camminare con Lui grazie ad una guida personale e diretta. 
E siccome il Signore conosce i nostri bisogni, quando siamo dei cristiani spirituali, metterà sul nostro cammino i suoi emissari. Comprenderemo allora che sono uomini e donne del Signore, inviati da Dio per dirci qualcosa. Tutto avverrà sotto la guida del Signore, senza il permesso del pastore X o del pastore Y o del tale apostolo.
Avremo semplicemente bisogno di una giusta relazione con il Signore e di una sottomissione completa alla Sua volontà, che ci sarà rivelata direttamente dalla voce del Signore, o dalla sua Parola nella Bibbia, oppure dalla voce di un altro (uomo o donna, giovane o adulto) che ci parla da parte di Dio.
Questo significa: “Sottomettetevi gli uni agli altri nel timore di Cristo” (Efesini 5:21).

Ripeto, quando Dio istituisce degli uomini (che siano apostoli, profeti, evangelisti, pastori o dottori), questi, che hanno ricevuto un ministero da parte del Signore, hanno un solo e unico scopo: aiutare i bambini in Cristo a diventare adulti in Cristo. Inoltre permetteranno, anche a coloro che non hanno avuto fin dall’inizio della loro vita cristiana una relazione personale con Gesù, di stabilire questo contatto, e poi rimetterli alla grazia del Signore.
Dio ha previsto così.

Invece gli uomini hanno costruito i sistemi religiosi, le denominazioni, in cui ci sono dei capi, degli apostoli, dei profeti, istituiti dal movimento, riconosciuti dall’ordine. Questi esercitano una dominazione sul gregge che non è spirituale. In alcuni di questi movimenti, arrivano addirittura a dire: “Se uscite da qui sarete perduti, se vi togliete dall’influenza della nostra sfera rischiate di perdervi”. Non voglio fare i nomi delle chiese e delle denominazioni, ma conosco delle chiese importanti in cui viene detto: “Al di fuori di tale chiesa o di tale movimento, non c’è la salvezza!”
Non appena un movimento diventa settario, si installa questa idea: “Se uscite da in mezzo a noi, rischierete di perdervi perché non sarete più nella rivelazione della verità”. Sottintendendo “la verità è solamente da noi che potete riceverla”.

Se invece lavori veramente per il Signore, se sei stato mandato da Dio da qualche parte, non importa dove, in un paesino d’Europa piuttosto che in Africa, se sei un cristiano spirituale, stabilirai un vero contatto con Gesù e dirai: “Signore, cosa vuoi che faccia per te in questo posto sperduto?”. E Gesù ti dirà sicuramente: “Fai quello che ti ho detto nella mia Parola, parla di me a coloro che non mi conoscono e instaura una relazione fraterna con quelli che mi conoscono già, poiché siete tutti membri del mio gregge.”

Gesù si trova al di sopra di tutte le etichette, di tutte le denominazioni, di tutto quello che gli uomini hanno costruito. Gesù vuole che le pecore del Signore si riconoscano come membri dello stesso gregge, il corpo di Cristo, e che lavorino insieme per Lui, là dove si trovano.
Ma cosa vediamo oggi? Esattamente il contrario!
Esistono diverse migliaia di denominazioni e opere cristiane nel mondo, ognuna che tira gelosamente l’acqua al proprio mulino. 
Quando hai appena accolto il Signore, all’inizio sei ancora un po’ ingenuo, e se ti capita di andare da qualche parte e di incontrare un altro cristiano, questo ti chiederà come prima cosa: “A quale movimento o a quale chiesa appartieni?” e se tu gli rispondi: “Alla Chiesa del Signore Gesù!”, questo ti dirà: “Non la conosco. Dove si trova la sua sede? Chi è la guida, il suo Pastore, il suo Apostolo?”

E se invece dicesse: “sono pentecostale” a un “darbysta”, vedrebbe raffreddarsi rapidamente l’incontro! 

Coloro che hanno raggiunto la statura di cristiani spirituali non possono più essere né darbysti, né pentecostali, né cattolici, né protestanti. 
I cristiani spirituali hanno capito che sono membri di uno stesso corpo, il cui capo è uno solo: Cristo; e che a questo corpo appartengono unicamente tutte le pecore che il Signore ha salvato con il suo Sangue.

In Giovanni 21: 15-16, Gesù dice a Pietro: “Pasci i miei agnelli… Abbi cura delle mie pecore”. 
Gesù vuole dire a Pietro: “Pietro, ti do la responsabilità di stabilire con me una relazione tale da poter ricevere da me qualcosa di buono da dare alle mie pecore. Ma fai attenzione! Se dai loro della carne avariata o del latte infetto o cose che non hanno nulla a che vedere con la mia Parola, tu sarai giudicato più severamente. Le perderai invece di salvarle.”
E Pietro lo sapeva.

Gesù ti dice: “Stabilirai con me una relazione tale che potrai ricevere del buon cibo, del latte (se sei un agnellino in Cristo), o del cibo solido (se sei un cristiano più avanzato). Comunque sia riceverai qualche cosa che potrai digerire per crescere. Riceverai qualcosa che ti permetterà di stabilire con me quel contatto personale in cui potrò guidarti e utilizzarti senza alcun intermediario.”

Gli uomini religiosi non amano affatto sentire questo tipo di discorsi, sapete?

(n.d.t. Per esempio questo Papa, Francesco !, ha detto più volte che non esistono i “cristiani fai-da-te” che pretendono di avere una relazione personale con Gesù, che nessuno può essere considerato “cristiano” se non fa parte della chiesa - la sua ovviamente - e non rispetta la gerarchia)

La nostra responsabilità è di stabilire con Gesù un contatto personale senza alcun intermediario.
Questo significa che, se riusciamo ad instaurare un contatto personale con Lui – Gesù, Figlio del Dio Onnipotente, che è stato sottomesso a suo Padre tutta la sua vita, che sa camminare con lo Spirito, che è venuto su questa terra, che ha vissuto come noi e che conosce i nostri problemi e le nostre difficoltà – Egli non ci darà delle cose malvagie da mangiare, né serpenti né scorpioni! Ma ci darà un cibo che ci trasformerà a sua immagine. Gli assomiglieremo sempre di più e potremo portare qualcosa di buono a quelli che ci circondano. 
Non faremo opere da ribelli, ma opere di uomini e donne sottomessi al loro Signore, riempiti di Spirito Santo, che hanno l’amore per gli altri, che non criticano o puntano il dito, dando colpi di Bibbia sulla testa dicendo: “Ti sbagli!”. 
Intendiamoci, abbiamo il dovere di dire a qualcuno quando si sbaglia, ma nell’amore del Signore, perché ne va della gloria di Dio!

Se vedo un fratello che sprofonda in cose carnali che non vengono da Dio, la mia responsabilità è di prenderlo da parte e dirgli con amore: “fratello mio, ti sbagli, ti stai comportando come i Galati, ti stai perdendo in cose carnali, umane, che Dio non ha costruito. Come pensi di ricevere una benedizione da Dio affidandoti a ciò che gli uomini hanno costruito? Pensi forse di fare meglio di Dio in un sistema umano? Cosa cerchi? Non troverai nulla di meglio della Parola del Signore e del contatto personale con Gesù.”

Prendete ad esempio i Corinzi che erano stati evangelizzati da Paolo. Non potevano avere un evangelista migliore!
Paolo aveva dato tutto il suo cuore per farli uscire dal paganesimo (Corinto era una città pagana spaventosa!), per portarli al Signore, istruirli, dar loro i rudimenti e le basi. E qualche anno più tardi, Paolo è costretto a scrivergli per dire: “Fratelli e sorelle di Corinto, miei figli carissimi, che amo nel Signore, siete carnali! Invece di camminare secondo lo spirito, camminate secondo la carne!”
Paolo non rimette in discussione il proprio ministero, poiché non era da rivedere, non dice mica: “Ho forse sbagliato qualcosa, ho forse parlato male o di tutt’altro?” Niente affatto!

Prendete l’esempio dei dodici apostoli chiamati da Gesù, formati da Lui stesso per tre anni e mezzo. Il giorno dell’Ultima Cena, qualche ora prima della crocifissione di Gesù, dopo tre anni e mezzo di formazione diretta del Signore, erano ancora lì a discutere: “chi è il maggiore tra di noi? Chi sarà il capo?”. Non era mica colpa di Gesù che gli ha dato degli insegnamenti sbagliati, erano loro che avevano il cuore indurito. Non erano ancora passati dalla Pentecoste. 
Ma guardate che cambiamento, dopo che hanno ricevuto un vero battesimo di Spirito Santo!

Possiamo essere istruiti anche da Gesù in persona, ma il Suo ministero deve essere associato al ministero dello Spirito Santo. 
Quando Gesù istruì i suoi apostoli, essi non potevano ancora beneficiare del ministero dello Spirito Santo, come invece è possibile farlo adesso, perché la Pentecoste è arrivata dopo! 
Prima, c’era l’opera del Signore Gesù stesso, indirizzata a degli uomini che Egli aveva fatto uscire da un sistema religioso, per iniziare ad insegnargli i rudimenti, a mostrargli chi Egli fosse e cosa dovevano fare. 
Quegli uomini erano ancora carnali, ma poi è avvenuto un passaggio fondamentale: la Croce.
Tutti quelli che avevano accolto Gesù come Salvatore, si aspettavano di ricevere una buona posizione nel Regno d’Israele, guidati da un Re formidabile che amavano molto, e che volevano vedere sul trono d’Israele. 
Ma invece cosa vedono? Un uomo che non si difende. Un uomo che non apre bocca, che viene flagellato, a cui viene messa una corona di spine, che viene inchiodato ad una Croce e che muore!

Pietro diceva: “Signore, anche se tutti ti abbandonassero, io non ti abbandonerò”, ed è il primo ad abbandonarlo quando una serva gli dice “Anche tu eri con Gesù il Galileo” (Matteo 26:69-72) e giura per tre volte imprecando: “Io non conosco quell’uomo”. E quando Gesù, incatenato, getta un semplice sguardo su di lui, Pietro piange amaramente.
Mettetevi nei panni dei discepoli quando Gesù morì! 
Intorno alla Croce c’erano solo qualche donna e Giovanni, tutti gli altri erano scappati per paura di rappresaglie o della morte. 
Cerchiamo di comprendere cosa accadeva nel cuore di Pietro. Il grande apostolo Pietro, mentre piangeva amaramente. E tutti gli apostoli che erano scappati quando Gesù fu arrestato, erano certamente nella stessa condizione,
disperati nel sapere che il loro amato maestro fosse morto!

Gesù aveva detto loro che sarebbe risorto dopo tre giorni. 
Ma Nessuno ci credeva! Perché se ci avessero creduto, tre giorni dopo, sarebbero stati tutti là a piantonare il sepolcro, dicendo: “Aspettiamo!”
Neanche uno ci credette. Eppure Gesù aveva detto più volte: “Resusciterò”. 
Ma non sapevano neanche cosa volesse dire, non comprendevano, la cosa era aldilà della loro comprensione. Certo, avevano visto Lazzaro resuscitare, ma c’era Gesù là presente per Lazzaro, era Gesù che lo aveva resuscitato, ora però Gesù era morto!

Gli apostoli passarono attraverso una vera morte quando videro il loro Signore morire sulla Croce. 
Per loro, il sistema umano che credevano avere contribuito a costruire, crollava completamente. Tutto il sistema che avevano in mente, quel regno meraviglioso, che era un sistema umano, era totalmente crollato. Non gli restava più niente, il loro Signore era morto, non credevano neanche più nella resurrezione. 
Pietro arrivò a dire: “Ritorniamo a fare il nostro mestiere, andiamo a pescare.”
Erano arrivati a quel punto, completamente scoraggiati.
Era necessario che passassero da lì. Era per loro una morte necessaria. 
Dovevano vedere tutto il loro sistema umano e carnale rovinare completamente a terra. Per tre giorni hanno dovuto rimasticare la loro morte completa. Dovevano perdere tutta la fiducia in se stessi e nella propria carne, poiché dovevano essere preparati a qualcosa di serio!

Il giorno della resurrezione, quel mattino meraviglioso, Maria parla a Gesù e va ad annunciarlo agli altri, ma nessuno le crede. 
È necessario che Gesù si manifesti personalmente a loro, e poi ancora! Pensano sia un fantasma! Non gli credono!

Rendetevi conto fino a che punto fosse forte e spesso lo strato d’incredulità nel cuore di quegli uomini che comunque avevano camminato e vissuto personalmente con Gesù per tre anni e mezzo, giorno e notte!

Allora capirete come può essere forte lo strato di incredulità nei cuori dei cristiani odierni, sprofondati nei loro sistemi umani, pur credendo di servire Gesù.
Non sono ancora passati da quella morte che permette di conoscere la vera vita con Gesù, la vita di risurrezione. 

Quando Gesù è resuscitato, gli apostoli lo hanno visto. Hanno saputo che era Lui. Hanno toccato i buchi nelle sue mani e nel suo costato. “È lui!” 
Vi immaginate cosa passasse nelle loro menti? È vivo! È lui che serviamo! 
Non è un Dio morto, Gesù è il capo della Chiesa, l’unico capo, e non lascerà che nessuno usurpi il suo posto.
Se gli uomini usurpano il suo posto, il loro sistema crollerà molto presto! 
Poiché il Signore sta per tornare sulle nuvole per prendere i suoi con sé, e tutto quello che gli uomini hanno costruito verrà consumato dal fuoco della sua bocca.

Quindi, carissimi, faremmo meglio a camminare secondo lo spirito, ad uscire da tutto quello che è umano; e ci conviene iniziare a farlo fin da ora. 

Il giorno della resurrezione di Gesù, è stato un giorno di resurrezione anche per gli apostoli. 
Si sono detti: “Era morto! Tutto quello che avevamo sperato di fare si era volatilizzato, non ci restava più niente; ma ora Gesù vive di nuovo e ci possiamo aspettare qualcosa di diverso da quello che avevamo creduto prima, diverso da quello che era carnale, umano. Gesù adesso ci rivelerà cose alle quali cominceremo a credere veramente, perché abbiamo visto la sua morte e la sua resurrezione ed abbiamo vissuto questo con Lui!”

Gesù ha detto loro: “Ora dovete aspettare quello che vi manderò da lassù, lo Spirito Santo che verrà su di voi, che vi riempirà. E sarà sempre in voi. Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo. Io sarò con voi, ma lo Spirito Santo sarà in voi”.
Hanno sentito, hanno pregato e hanno ricevuto! Nel momento in cui lo hanno ricevuto, tutto quello che Gesù aveva detto prima di allora è diventato chiaro. La Parola è diventata vivente nei loro cuori attraverso lo Spirito Santo. Erano riempiti dello Spirito del Signore, dello Spirito di Gesù, del Signore in persona.

Gesù, prima dell’ultima cena, disse loro: “Vi manderò lo Spirito Santo e noi dimoreremo in voi” (Giovanni 14). Gesù non si trovava in loro prima della Pentecoste, era vicino a loro e gli parlava. 
La cosa straordinaria accaduta il giorno di Pentecoste, è che gli apostoli hanno ricevuto lo Spirito Santo in loro. 
Questo li cambiò completamente. Sperimentarono una cosa meravigliosa. Da quel momento sarebbero stati tutti i giorni e ovunque con Gesù personalmente, cosa che non potevano fare prima. 
Prima erano obbligati a camminare fisicamente con Gesù. A volte Gesù si trovava dall’altra parte del lago, lasciandoli a cavarsela da soli. A volte Gesù si trovava qui, a volte là, e gli apostoli cercavano di seguirlo. 
Ma adesso era diverso, grazie alla presenza dello Spirito Santo in loro.
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo abitavano in permanenza in loro, ed è questo che cambia completamente il “prima” dal “dopo”. 
Prima non avevano la presenza del Signore in permanenza in loro, dopo invece si.

Quando un cristiano sa che in lui è presente in permanenza il Signore Gesù, con lo Spirito del Dio vivente (ovunque vada, notte e giorno), quel cristiano è guidato personalmente dal suo Signore in maniera intima e personale. Non ha bisogno dell’Apostolo supremo o del tal Pastore come intermediario tra Dio e lui. 
Ho incontrato dei cristiani che mi hanno detto: “Il mio pastore è davvero spirituale, mi comunica quello che il Signore pensa”. 
La mia domanda è stata immediata: “Cosa succederebbe se un giorno il tuo pastore si sbagliasse?” 
Non aveva mai riflettuto a questa possibilità, mai! Aveva una fiducia cieca in quel “unto del Signore” che gli trasmetteva il pensiero di Dio come intermediario, quando invece potrebbe farlo anche da solo! 
Che tragedia! Restare bloccati allo stato di bambini spirituali, allorquando Gesù è là, pronto a guidarti personalmente, così come è pronto a guidare l’intero Corpo in maniera armoniosa.

Quando Gesù dirige una riunione, se Gesù è veramente presente nel cuore di ognuno e se ognuno ascolta bene la sua voce e sa riconoscerla, tutto funziona a meraviglia. 
Se ci sono dei problemi vuol dire che ci sono delle persone che non sono guidate dal Signore, ma che seguono l’impulso della loro carne. Solo quelli che dicono: “Io sono di Paolo, io di Apollo, io di Céfa, io di Cristo” (1 Corinzi 1:12). Ma lo dicono con un sentimento di disputa! Ed ecco che arrivano i problemi; poiché se fossimo sempre tutti guidati veramente dal Signore, pensate davvero che nella Chiesa di Gesù ci sarebbero tutti i problemi che vediamo?
Leggiamo in 1 Corinzi 3:3-4: “Infatti, poiché fra voi vi è invidia, dispute, divisioni, non siete voi carnali e non camminate voi secondo l’uomo?
Perché quando uno dice «io sono di Paolo» e un altro «io di Apollo» non siete voi carnali?

Ma vi rendete conto che esistono dei movimenti detti cristiani, che quando battezzano le persone, dicono che sono battezzate nello spirito del fondatore di quel movimento?! Perché era un grande uomo di Dio, che aveva creato quel movimento e che era veramente un apostolo del Signore.
E dicono: “Ovviamente ti battezziamo nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, ma devi sapere che, poiché Dio ha inviato il grande apostolo che ha fondato e guidato questo movimento nella verità, quando vieni battezzato nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, avviene attraverso lo spirito di questo grande apostolo, che da ora in avanti ti guiderà”. 

Pensate che questo possa portare qualcosa di buono? Porta alla rovina!

Avete forse sentito Paolo dire: Apollo e gli altri sono dei grandi servitori di Dio, ma io sono stato chiamato direttamente da Gesù. Ho visto Gesù e mi ha dato una missione. Quindi se qualcuno dice di “essere di Paolo” questo non mi da fastidio perché sono io che vi ho annunciato la Parola del Signore.

Invece ricordatevi quello che Paolo ha detto in 1 Corinzi 3:5-7: 
Chi è dunque Paolo e chi è Apollo, se non ministri per mezzo dei quali voi avete creduto, e ciò secondo che il Signore ha dato a ciascuno?
Io ho piantato, Apollo ha innaffiato, ma Dio ha fatto crescere.
Ora, né chi pianta, né chi annaffia è cosa alcuna, ma Dio che fa crescere.“

Non era Paolo ad essere qualcosa, né Apollo, né chiunque altro. È Dio che fa crescere le pecore e le conduce alla maturità. 
Può servirsi di Paolo, di Apollo, di chiunque altro, ma questi sanno di essere solamente dei servi nelle mani del Signore e tremano all’idea di fare qualcosa di loro proprio conto, nel loro nome e non nel Nome del Signore Gesù.

È terribile questa tendenza carnale degli uomini di costruire il loro proprio sistema. Si circondano subito della loro corte e poi della loro chiesa, in cui le persone hanno gli occhi fissi sull’uomo invece di averli fissi su Gesù. 
Per questo motivo vi leggo questo passaggio, per esortarvi a stabilire un contatto personale con Gesù e a camminare soli con lui. 
Ovviamente non soli in modo assoluto! Ma dipendendo solamente da Lui nella vostra marcia cristiana. Senza dimenticare che, in quanto cristiani, siamo tutti membri di un solo corpo. Ogni cellula, ogni membra di questo corpo è direttamente collegata alla testa, che corona il tutto in modo armonioso.

Se c’è una cosa di cui ho orrore, è di sentire dei cristiani che cominciano ad attaccarsi a me in quanto servitore di Dio, dicendo: “Questo qui insegna bene, o, lui ha dei bei messaggi, ecc…”
Benissimo, ascoltate i messaggi, metteteli in pratica, e smettete di guardare Henri, ma guardate Gesù!
Una volta qualcuno mi ha scritto una lettera di quindici pagine dicendo “Lei è il profeta degli ultimi tempi”. Gli ho subito risposto con una breve lettera: “Mio caro fratello, smetti di guardare Henri e guarda Gesù”. E sapete cosa ha fatto? Mi ha risposto con un altra lettera di dodici pagine!
Vedete, non è l’insegnamento che fa diventare spirituali i cristiani. Potreste venire ad ascoltare dei bei messaggi ogni settimana per anni, senza però crescere spiritualmente di un centimetro.

Fate attenzione a quello che vi sto dicendo!

Se venite qui per ascoltare dei bei messaggi, per essere riempiti di belle cose, senza metterle in pratica, un giorno vi stancherete.
Se invece venite come delle pecore che amano ascoltare la Parola del Signore, sia come latte, sia come carne, per crescere, allora subito dopo andrete ad instaurare un contatto personale con Gesù. Gli direte: “Gesù, poiché è la tua Parola che abbiamo ricevuto, è lei che ci farà maturare e sei Tu che ci farai crescere!”.

Non è Henri, non è il tuo pastore, né Paolo, né nessun altro; è Gesù che ti farà crescere!

Paolo aveva ricevuto da Dio un vero ministero di apostolo, lo sapeva, lo diceva. Io ho ricevuto un ministero di insegnante, lo so, lo dico, ma non me ne vanto, poiché è un dono di Dio. Quindi quello che sono in grado di fare, grazie a Dio, è di portarvi la Parola. Unicamente per permettervi di crescere e di stabilire questo contatto personale con Gesù Cristo.

Ascoltate bene quello che vi sto per dire, è importante!
Per poter stabilire questo contatto, è necessario che siate dei cristiani spirituali.
Se siete dei cristiani carnali, potete venire qui tutte le settimane (o leggere tutti i messaggi), ma l’insegnamento non vi servirà a nulla.
Vi riempirete la testa di belle cose, che però non vi cambieranno affatto!

Vale la pena riflettere un po’ su quello che ho appena detto.

Forse pensate che per passare dallo stato di cristiano carnale a quello di cristiano spirituale ci voglia una certa evoluzione, con un insegnamento adeguato che vi permetta di crescere e di maturare…
E invece no!
Se pensate questo vi sbagliate.
Potete passare in un istante, dallo stato di cristiano carnale a quello di spirituale, in un istante!

Quando avrete compreso che il vostro Io personale non vale niente, quando sarete arrivati in fondo a voi stessi, quando avrete visto i fallimenti, i problemi causati dal fatto di seguire gli uomini o il vostro Io personale, allora arriverete ai piedi di Gesù dicendo: “Signore, ora ho capito, ho passato tanti anni a seguire gli uomini, o me stesso, ho visto dove mi ha portato! Ora Signore, voglio veramente che ti riveli a me, voglio veramente che mi apri l’intelligenza, voglio davvero diventare un cristiano o una cristiana spirituale, per essere condotto direttamente da Te, dal Tuo Spirito, dalla Tua Parola, in Spirito e in Verità!”

Questo, Gesù può farlo in un istante, quando avete un atteggiamento spirituale di umiltà davanti a Gesù, dipendendo da Lui soltanto. Allora sarete guidati in modo meraviglioso da Gesù, perché le pecore del Signore ascoltano la sua voce. Allora potrete crescere!

Un cristiano carnale che cresce, diventa sempre più carnale, crescerà nella carne, è così che sono stati creati il Papato e i vari sistemi religiosi.
Tutto è iniziato con un pezzetto di carne che si è fatta crescere ed è diventata un enorme sistema umano carnale.

Invece il Signore vuole, in quanto bambini in Cristo veramente spirituali, farci crescere spiritualmente, prima con il latte e poi con il cibo solido. Allora raggiungeremo lo stato di maturità, perché abbiamo cominciato con lo Spirito, continuato con lo Spirito, per arrivare alla pienezza dello Spirito. 

Quello che è carnale resterà sempre carnale, quello che è della carne può produrre solamente qualche cosa di carnale.

Quindi se andate alle riunioni come cristiano carnale, vi assicuro che non saranno i messaggi che vi vengono dati che vi faranno crescere spiritualmente. 
A meno che con quei messaggi possiate comprendere che siete un cristiano carnale e che vi mettiate davanti a Gesù con un atteggiamento di vero pentimento, dicendo: “Ho capito, grazie Signore, sono un cristiano carnale, fino a qui ho camminato seguendo il mio Io, la mia carne, ora l’ho capito davvero”.
Arrivare a comprendere questo, è una grazia del Signore!

È la benedizione che personalmente chiedo a Dio: Signore dammi la capacità di predicare la tua Parola con una tale unzione dello Spirito, in modo che lo Spirito dia una convinzione di peccato o una convinzione di essere carnali a coloro che lo sono, affinché possano veramente mettersi davanti a te, con gli occhi aperti, per permetterti di curare il male alla radice.”

Ve lo ripeto, i cristiani carnali non si rendono conto di esserlo, proprio per questo sono carnali!
Al contrario, spesso si credono molto spirituali perché fanno molte cose per Dio. Alcuni possono anche avere dei doni spirituali, di miracoli, segni o prodigi, ma sono comunque carnali, pur esercitando la potenza dello Spirito Santo.

In colui che è carnale è sempre l’IO che appare. in un modo o in un altro, l’io si porrà al centro della situazione, l’io è molto subdolo!
Ascolto sempre attentamente il modo in cui i cristiani danno la propria testimonianza. Immediatamente so se viene dal loro “io”. 
Anche se dicono “Rendo Gloria gloria a Dio per quello che sto per dirvi. Oggi Dio si è servito di me per fare questo o quello”, posso subito sentire la puzza della carne che esce da quelle frasi. 
Un altra persona può dire esattamente le stesse parole, identiche, ma con lo Spirito, e l’odore non è lo stesso. Eppure all’apparenza sono le stesse parole, non cambia nulla. 
Ma lo Spirito che c’è dietro è diverso. 
E quando colui che è carnale dice qualcosa spinto dalla carne, anche se non se ne rende conto, sta diffondendo la Morte invece di diffondere la Vita.

Abbiamo quindi bisogno di comprendere, grazie ad una rivelazione dello Spirito Santo, se siamo ancora carnali o se c’è ancora qualche parte di noi ancora guidata dalla carne.

Quando iniziamo a rendercene conto è una grande benedizione che viene da Dio!
Allora possiamo passare dallo stato di Romani 6 allo stato di Romani 7 e finalmente a quello di Romani 8.

Romani 6 descrive la situazione di colui che ha compreso la salvezza per fede in Cristo attraverso l’opera della Croce. Ha anche capito cosa significa la morte e la resurrezione in Cristo, ma non in modo spirituale, se la carne non è stata davvero messa a morte nella pratica.

Lo stato di Romani 7 si riassume nella frase di Paolo nel versetto 24: “O miserabile uomo che sono! Chi mi libererà da questo corpo di morte?
“Voglio fare il bene, ma sento nella mia carne, nelle mie membra, una legge che si oppone alla legge dello Spirito e che mi fa sempre cadere”.
È la reazione del cristiano che comprende di essere carnale, allora dice: “Miserabile che sono!”.
Il cristiano che resta carnale non è in grado di dirlo, affatto! 
Quando viene portato alla luce, quando lo Spirito Santo ci mostra che siamo effettivamente guidati dalla carne, la reazione è quella descritta da Paolo. Ci si mette davanti a Gesù gridando: “Miserabile che sono! Chi mi libererà da questo corpo di morte?

Allora il Signore Gesù dirà: “Ora ti mostrerò una cosa, non qualcosa da comprendere intellettualmente, ma interiormente, in fondo al tuo cuore. 
La legge dello Spirito di vita in Gesù ti ha liberato dalla legge della carne, del peccato e della morte. 
Lo sentirai nel profondo, perché sarai davvero passato da quei tre giorni orribili che anche i discepoli hanno vissuto quando Gesù è morto”. 
I discepoli sono morti con Gesù, poiché quando Gesù è morto, la Parola di Dio ci dice che Dio Padre ci ha posti in Lui, ci ha fatti tutti morire in Lui.
Quando Gesù è resuscitato, Egli ci ha pure fatti resuscitare in Lui e con Lui!

Gli apostoli sono morti due volte. 
Prima, quando Gesù è morto sulla croce. Quando è resuscitato sono nati ad una nuova vita che non aveva più nulla a che vedere con i tre anni e mezzo – anche se gloriosi - che avevano vissuto prima, in cui avevano compiuto miracoli, segni, prodigi e cacciato demoni. 
E poi, il giorno in cui hanno ricevuto la pienezza dello Spirito per essere guidati dallo Spirito Santo. Allora hanno potuto iniziare a crescere spiritualmente, anche se non sono diventati perfetti da un giorno all’altro.

L’idea che voglio mettere nei vostri cuori è che, a partire dal momento in cui cominciate veramente a camminare con il Signore, guidati soltanto da Lui, entrate in un processo di crescita. Non sarete subito perfetti dall’inizio. Potrete ancora fare degli errori e delle cadute, ma avrete messo le ruote sui binari giusti, quelli dello Spirito del Signore.
Sarete davvero trainati dallo Spirito Santo nella direzione giusta e da quel momento tutto concorrerà al vostro bene e potrete crescere. È un passaggio obbligato. È necessario viverlo

Il Signore ne ha abbastanza delle costruzioni umane che frequentiamo, o del nostro camminare secondo la carne.
Egli ci ama di un amore infinito e questo amore consiste nel rivelarci tutto quello che è ancora carnale nella nostra vita. 
Dobbiamo metterci davanti a Lui onestamente," dicendo: “Signore apri i miei occhi perché voglio dipendere soltanto da te”.
Se vede che nel fondo del tuo cuore non sei ancora pienamente deciso a dipendere soltanto da Lui, non ti aprirà ancora gli occhi.

Per alcuni cristiani è una cosa terribile pensare di dipendere solamente da Gesù. Sono così abituati ai loro sistemi, alla loro chiesa, al loro pastore, alle loro attività, che hanno molta paura se gli si dice: “Ora basta con tutto questo, camminerai solo con Gesù.” 

Smetti di pensare: “E se mi sbaglio, come farò?”

Abbiamo un Dio vivente che è capace di occuparsi di quelli che gli danno la loro vita al 100%. 

Se è il vostro caso e se dite oggi stesso: 
Signore, non l’ho mai fatto prima, ma ora voglio mettere da parte tutte le stampelle umane. Voglio dipendere soltanto da Te per fare la tua volontà con umiltà, obbedienza e amore. Voglio abbandonare tutto per seguirti, compresa la mia propria vita. Signore a partire da oggi, ti do la mia vita, per essere guidato soltanto da Te”,
Vedrete accadere molte cose interessanti nella vostra vita. Solo se lo fate veramente. 
Ci saranno delle rotture, delle situazioni difficili, ci saranno incomprensioni da parte di chi vi diceva di essere il vostro miglior amico cristiano. Non capiranno affatto come avete potuto diventare così ribelli. Sarete perseguitati, incompresi, ma Gesù sarà con voi e voi sarete con Gesù. Vi farà crescere, vi farà maturare, vi farà arrivare alla statura d’uomo adulto in Cristo.
Il mondo ha bisogno di tali uomini e donne in Cristo, di questa Chiesa del Signore costituita in Cristo. Il mondo è stufo di vedere le nostre divisioni, le nostre sette!

Molti cristiani pensano: “Quando un vicino si converte non oso portarlo nella mia chiesa perché potrebbe vedere cose strane, e se lo porto in un altra chiesa, magari sarà diverso, ma vedrà altre cose strane. Cosa posso fare?”
Sbarazzati di tutto questo, portali a Gesù e insegna loro nel più breve tempo possibile a dipendere solamente da Gesù. 
Se è un bambino appena nato in Cristo, all’inizio lo aiuterai tu, non potrai abbandonarlo. O gli metterai un cristiano maturo affianco per occuparsi di lui. O gli insegnerai tu stesso a crescere in Cristo per farlo dipendere soltanto da Lui.
E siccome è il piano di Gesù, Egli potrà manifestarsi molto più in fretta a questa persona, senza impedimenti di sorta! 
Tu sarai là per aiutarlo, non come un intermediario, ma come un ministro inviato da Cristo.

In 1 Corinzi 3:14-15 è scritto: “Se l’opera che uno ha edificato sul fondamento (cioè Gesù Cristo) resiste, egli ne riceverà una ricompensa. Ma se la sua opera è arsa (dal fuoco di Dio) egli ne subirà la perdita; nondimeno sarà salvato, ma come attraverso del fuoco”.
Questo significa che puoi benissimo costruire sulle fondamenta di Gesù. Tutte le chiese cristiane che sono veramente nel vangelo, pretendono di costruire su Gesù, il vero Gesù Cristo. 
Ma con che cosa costruiscono? E Cosa stanno costruendo?
Gesù dice che se costruiscono con dei materiali spirituali, cioè con lo Spirito del Signore, con solo la Sua Parola, con oro, pietre preziose, argento, materiali che vengono davvero dal cielo, quando il fuoco di Dio verrà su quell’opera, essa resisterà!
Tutto quello che hai costruito con materiali che vengono da lassù resisterà, mentre se hai iniziato a costruire con la carne, cioè con legno, stoppia e paglia… il fuoco del Signore verrà e consumerà tutto, perderai tutto!

Immaginate delle persone che hanno vissuto per trenta, quarant’anni nella loro chiesa, nella loro denominazione. Il loro sistema ha costruito fino ai confini del mondo una denominazione potente con chiese dappertutto, in America, in Cina, Giappone, dappertutto! Tutto ovviamente collegato allo stesso sistema. Il giorno in cui il Signore soffierà il suo fuoco onnipotente, sarà tutto bruciato! 
Mi metto nei panni di quelli che hanno lavorato per così tanti anni, trenta, quaranta, a volte cinquanta, per costruire un sistema che sarà distrutto dal fuoco del cielo. 
Non pensate che avrebbero fatto meglio ad utilizzare il loro tempo per costruire con cose che durano? Se qualcosa è costruita dalla carne, tutti coloro che per tutto quel tempo non sono stati istruiti a dipendere soltanto da Gesù, perderanno la loro ricompensa. Saranno salvati, ma come attraverso il fuoco, avranno perduto tutto!

Personalmente non voglio sprecare la mia vita, nel senso di vedere le attività di tutta una vita per il Signore consumate dal fuoco di Dio; né voglio che Dio mi dica: “Hai costruito con la paglia e con la stoppia. Hai costruito con la tua carne, con dei precetti umani o delle dottrine di demoni (poiché Satana si serve della carne)”, 

In 1 Corinzi 3:16-17 è scritto: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se qualcuno distrugge il tempio di Dio, Dio lo distruggerà, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo.

Con questo vuole dire che se stiamo costruendo qualcosa con materiali che non vengono da Dio, facciamo un lavoro di distruttori. Stiamo distruggendo il tempio di Dio. 
Il tempio di Dio può essere costruito solamente con materiali spirituali e la mia vita cristiana deve essere costruita solamente con materiali spirituali. 
Quindi, se siamo cristiani carnali stiamo distruggendo il tempio di Dio!
Sto parlando di cristiani che continuano a perseverare in una vita carnale, invece di utilizzare il loro tempo per crescere. 

Non sto parlando di giovani in Cristo appena convertiti, che ovviamente sono ancora carnali, poiché ancora dei bambini piccoli in Cristo.

Ma di colui che dopo dieci, quindici o vent’anni di conversione, sta ancora camminando secondo la carne; egli sta distruggendo il tempio del Signore!

Per questo è così importante che esortarvi a stabilire un contatto personale con Gesù. 
Vi esorto a dipendere solamente da Lui, a ricevere da Lui il suo Spirito, la spiegazione della sua Parola e da Lui la conferma della sua Parola. 
Vi esorto a ricevere la capacità di giudicare e di comprendere quello che vi portano gli altri quando vi parlano, ad avere in fondo al vostro cuore lo Spirito Santo che dice: “Quello che ti sta dicendo è falso, questo fratello sta costruendo con della stoppia!” 

Vi faccio una domanda: 
Se domani vi fosse chiesto di trasferirvi da soli in un luogo lontano, sperduto, e rimanervi per un certo periodo, sapendo però che è proprio la volontà di Dio, come reagireste? 
Sentireste timore, panico? 

Dovreste poter reagire, al solo pensiero di una tale possibilità, con una totale e tranquilla fiducia, sapendo che Gesù penserà a tutto, poiché Egli sarà con voi.

E’ importante pensare a questa possibilità, perché potrebbe accadere alla maggior parte di noi!

Lo ripeto, stiamo andando verso dei tempi in cui i cristiani fedeli diventeranno sempre più rari, in cui le chiese fedeli saranno sempre più rare, in cui il Signore vi chiederà di camminare veramente da soli con Lui e sarà Lui a provvedere ai nostri bisogni, come fece per Elia quando si trovò da solo vicino al torrente di Kerith e che il Signore gli inviò i corvi per nutrirlo.

Dobbiamo davvero renderci conto nel nostro cuore, che siamo dei membri di un corpo di cui Gesù è la testa e che in questo corpo, siamo tutti inter-dipendenti e che abbiamo bisogno gli uni degli altri; condotti dallo Spirito Santo. 
Posso essere solo al mondo, ma so di appartenere ad un corpo.

Per concludere, l’uomo (o la donna) spirituale in Cristo è sempre cosciente di appartenere al corpo di Cristo

Nella nostra vita devono essere presenti due cose: 
- la certezza che dipendiamo solo da Gesù, perché direttamente in contatto con lui,
- la coscienza di essere membri di un corpo.

Devo anche stare attento a quel che il Signore mi dice o mi dà attraverso il corpo di Cristo. 
Evitando qualsiasi relazione di dipendenza o di dominazione, ma avere semplicemente una dipendenza spirituale. 

Se Dio, nella sua grazia, ti da dei doni che non hai, è unicamente perché tu possa dare agli altri qualcosa da parte Sua. 
Questo non toglie nulla alla tua relazione personale con Gesù, perché sai che è Lui a decidere di servirsi di te per portarti qualcosa di buono. 
Se invece coltivo uno spirito isolazionista, dicendo “ho la mia relazione con Dio e il resto non mi interessa”, cado nuovamente in un atteggiamento carnale.

Queste due cose devono essere ben equilibrate. 
È necessario che tutti siano dipendenti da Gesù, esclusivamente e personalmente. E in questa dipendenza, sarò in grado di discernere: quel che viene da Dio o no, quello che viene dalla carne, quello che mi arriva dagli altri, sapendo che ho sempre bisogno del corpo di Cristo, perché Gesù si manifesta attraverso il suo corpo.

Il mondo esterno ha bisogno di vedere, non una chiesa organizzata in modo umano, ma un corpo vivente riempito della presenza di Gesù!

E vedrà che Gesù guida, da solo, la vita di tutti quelli che Egli porta a Sè. 
Egli può scegliere un tale per portarti una tal cosa, il giorno dopo sarà un altro, e tutto sarà guidato da Dio. 
Dipenderemo dal Signore in una relazione viva nel Suo corpo; questa è grande differenza tra il corpo di Cristo e una denominazione cristiana che non è il suo corpo.

Se fate parte di un assemblea, magari di un piccolo gruppo di una chiesa locale, non dovete focalizzarvi solo sul vostro gruppo, ma sul Signore e sul corpo di Cristo!
Il corpo di Cristo è l’insieme di tutti quelli che hanno davvero dato la propria vita al Signore e che Gli appartengono, non un gruppo solamente. 
Il corpo di Cristo sono i miei fratelli e sorelle, ovunque io mi trovi.
Per questo rifiuto le etichette!
La cosa importante è incontrare mio fratello o mia sorella nati di nuovo. Nessuna organizzazione umana dovrebbe separarci. Perché siamo chiamati a camminare insieme per Gesù. 

Ma questo ci viene impedito quando c’è una dominazione carnale su uno o sull’altro e così non siamo in grado camminare come Dio vorrebbe.

Signore, ti affido i tuoi cari che sono qui e me stesso, con la gioia nel mio cuore di sapere che hai detto “Le Mie pecore ascolteranno la mia voce”, 
quindi ti prego di renderci tutti capaci di ascoltare perfettamente la tua voce e di camminare in questa relazione spirituale con te.
Signore mostraci nelle nostre vite, quello che è ancora umano e quello che è ancora carnale.
Apri i nostri occhi, Signore, e che possiamo essere in grado di veder come vedi tu.
Che possiamo avvicinarci ancora più a Te, affinché apri i nostri occhi spirituali, gli occhi del cuore. Aprili per permetterci di comprendere la Tua Parola in Spirito e in verità! 
Aprili per permetterci di conoscerti e adorarti in Spirito e in verità!
È questo che cerchi, Signore, degli adoratori in spirito e in verità, uniti a te in un legame indissolubile, personale e diretto.
Degli adoratori che sono uniti gli uni agli altri dal tuo Amore meraviglioso.
Signore, voglio benedirti e benedire il tuo corpo, perché tu hai dato la Tua vita per il Tuo corpo, tu abiti in mezzo ai tuoi e lì costruisci per te una casa spirituale.
Signore, rendici completamente liberi da ogni legame umano, capaci di vedere dove viene esercitata una dominazione umana, affinché solamente il Tuo Spirito possa avere un pieno controllo su di noi.
È la mia preghiera questa sera, Padre mio, nel Nome di Gesù Cristo Ti ringrazio.

Amen!


Insegnamento di Henri Viaud-Murat - Sourcedevie.com





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