martedì 7 giugno 2016

Le CONDIZIONI per partecipare al RAPIMENTO (parte 5/5)


Insegnamento del Pastore Henri Viaud-Murat


Il Signore Gesù Cristo sta per tornare a prendere la Sua Sposa per portarla con Sè. 

Quali sono le condizioni per avere la certezza di essere rapiti?

Questa serie di 5 articoli verterà sul rapimento della Sposa di Cristo e sulle condizioni necessarie per poter partecipare a questo avvenimento, 

secondo la Volontà del Signore Gesù Cristo, come indicato nelle Scritture. 

Vi consigliamo di leggerli tutti e 5 nella loro integralità


Trattiamo l’ultima condizione per essere rapiti ad incontrare il Signore in cielo:

5 - il cammino nella santificazione.



Camminare nella santificazione non significa che non peccheremo più! Dopo la nostra conversione a Cristo, può ancora capitarci di peccare e di cadere, ma allora siamo chiamati a pentirci e riprendere il nostro cammino con il Signore.

Camminare nella santificazione, significa che dobbiamo progredire nel perfezionamento spirituale e passare pian piano, dalla condizione di cristiano carnale, cioè quella di tutti i giovani convertiti, a quella di cristiano spirituale, cioè maturo, sempre più spirituale.

Lo scopo finale è la perfezione assoluta in tutto il nostro essere.

Ricordiamoci cosa ha detto Paolo:

Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla, avendola purificata col lavacro dell'acqua per mezzo della parola, per far comparire la chiesa davanti a sé gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile”. (Efesini 5:25-27)

In un altro passaggio, l’apostolo Paolo ci rivela una verità estremamente importante:

Ora il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero vostro spirito, anima e corpo siano conservati irreprensibili per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo. Fedele è colui che vi chiama, e farà anche questo”. (1 Tessalonicesi 5:23-24)

Questo passaggio ci rivela:

- Che è il Dio di pace stesso che ci santificherà interamente. “Santificare” significa “mettere da parte per essere santo”. E Dio vuole che siamo santi come Lui stesso è Santo!
Solo Lui può farlo e permetterci di raggiungere questo glorioso obiettivo!

- Che siamo composti da tre parti: lo spirito, l’anima e il corpo; e che queste tre parti devono raggiungere lo stato di perfezione assoluta, uno stato “irreprensibile”!

- Che il nostro intero essere sarà conservato irreprensibile per l’avvento del nostro Signore Gesù Cristo. Per la Sposa di Cristo, l’avvento del nostro Signore è il momento in cui saremo rapiti e riuniti a Lui.

- Che se il nostro intero essere è conservato irreprensibile per il momento del rapimento, significa che avremo già raggiunto la perfezione prima di quel momento! Prima raggiungeremo la perfezione assoluta in tutto il nostro essere, prima saremo conservati in questa condizione fino al momento del rapimento.

- Che è il Signore stesso che, per la fedeltà alla Sua Parola, compierà tutto questo in noi!
Ma deve essere ben chiaro a tutti che il Signore compierà questo, solo nella vita di coloro che lo vogliono e che credono che Lui lo farà! Questo scopo non sarà raggiunto con i nostri propri sforzi, ma con la fede, una fede in azione, che ci farà mettere in pratica tutto quel che avremo imparato progressivamente del Signore e della Sua volontà.

Per riuscire a raggiungere questo scopo che il Signore ci ha prefissato, dobbiamo dunque, fin dall’inizio della nostra conversione, impegnarci in un processo di perfezionamento che ci permetterà di raggiungere la perfezione assoluta finale.

Questo processo implica da parte nostra una perseveranza nel volere continuare la nostra corsa fino in fondo! Non dobbiamo mai far parte di quelli che si ritirano!

“Non gettate via dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete infatti bisogno di perseveranza affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso. «Ancora un brevissimo tempo, e colui che deve venire verrà e non tarderà. E il giusto vivrà per fede; ma se si tira indietro l'anima mia non lo gradisce». Ma noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che credono per la salvezza dell'anima” (Ebrei 10:35-39)

Non è una corsa di velocità, ma una maratona! E dobbiamo affrontare questa maratona con lo stato d’animo dell’apostolo Paolo quando scriveva:

“Ma le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per Cristo. 8 Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, 9 e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede, 10 per conoscere lui, Cristo, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte, 11 se in qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti. 12 Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch'io sono stato afferrato da Gesù Cristo. 13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, 14 proseguo il corso verso la meta, verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù. 15 Quanti siamo perfetti, abbiamo dunque questi pensieri; e se voi pensate altrimenti in qualche cosa, Dio vi rivelerà anche questo. 16 Ma al punto in cui siamo arrivati, camminiamo secondo la stessa regola di condotta in pieno accordo”. 
(Filippesi 3:7-16)

“Camminare secondo la stessa regola” significa correre insieme verso lo scopo, con gli occhi fissi su Gesù.

Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio. Ora considerate colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno. Voi non avete ancora resistito fino al sangue, combattendo contro il peccato”, (Ebrei 12:1-4)

Nel passaggio di Filippesi citato prima, l’apostolo Paolo ammette che:

- Egli non ha ancora raggiunto la perfezione pratica in tutti i campi della sua vita. Ma corre per cercare di afferrare questo premio della perfezione in Cristo.

- Per conseguire il premio, deve dimenticare le cose che stanno indietro, cioè la vita passata vissuta nelle concupiscenze della carne, e protendere verso le cose che stanno davanti, cioè diventare conforme a Cristo nella Sua morte, per arrivare alla risurrezione tra i morti.

“Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte? Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita. Poiché, se siamo stati uniti a Cristo per una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione, sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, perché il corpo del peccato possa essere annullato e affinché noi non serviamo più al peccato. Infatti colui che è morto è libero dal peccato. Ora se siamo morti con Cristo, noi crediamo pure che vivremo con lui, sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più alcun potere su di lui. Perché, in quanto egli è morto, è morto al peccato una volta per sempre; ma in quanto egli vive, vive a Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi a Dio, in Gesù Cristo, nostro Signore”. (Romani 6:3-11)

La vittoria sul peccato e sulla carne ci è data per la nostra morte e la nostra resurrezione in Cristo.
Possiamo camminare nella vita di risurrezione solo quando abbiamo compreso che siamo, in Cristo, già morti al peccato, al mondo, alla carne e a Satana.

Paolo non dubita che conoscerà un giorno la risurrezione fisica, se dovesse morire prima del rapimento. Ma qui parla della vita di risurrezione manifestata nel suo corpo mortale, una vita santa, che deve sostituire progressivamente la vita della carne, che è impura, a mano a mano che si progredisce nella santificazione e nel perfezionamento.

Per far questo, è necessario che la giustizia di Cristo rimpiazzi la nostra propria giustizia, che viene dalla legge o dalle nostre proprie opere. La giustizia di Cristo può essere ricevuta solo con la fede! 
Ora, la fede è obbedire alla Parola di Dio e metterla in pratica, sapendo che Dio ci ha resi capaci, in Cristo, di farlo!

Paolo, dopo aver ammesso che non ha ancora raggiunto la perfezione, aggiunge una strana affermazione:

“Noi quindi che siamo perfetti, abbiamo questo stesso pensiero”.

Come può dire che non ha raggiunto la perfezione e aggiungere che noi siamo perfetti?

E’ qui che dobbiamo ricollegarci a quel che dice in 1 Tessalonicesi 5:23, quando parla di “l’intero nostro essere, lo spirito, l’anima e il corpo”.

Dobbiamo capire che il processo di perfezionamento comincia nel nostro spirito, continua nella nostra anima e si concluderà nel nostro corpo.

Di fatto, quando ci pentiamo e riceviamo Cristo come nostro Salvatore e Signore, è il nostro spirito, e solo lui, che passa dalla nuova nascita. In quel momento preciso, il nostro spirito, che era separato da Dio e immerso nella morte spirituale, viene ricreato di nuovo dal Signore in una condizione di santità, di giustizia e di perfezione assolute.

Il nostro spirito è il nostro vero “uomo interiore”, di cui in genere non siamo coscienti. Viviamo coscientemente al livello della nostra anima, che è il nostro essere cosciente abituale, e possediamo un corpo fisico.

Nella nostra anima, noi siamo coscienti di noi stessi e del mondo che ci circonda. La nostra anima viene modellata dal peccato, dalla nostra eredità, educazione, cultura e da tutte le nostre esperienze. La nostra anima costituisce la nostra personalità, nel senso che è completamente differente dalla nostra vera personalità, cioè il nostro spirito rigenerato quando siamo nati di nuovo.

Il nostro spirito rigenerato non ha bisogno di essere santificato e perfezionato. Dio lo ha ri-creato perfetto e santo a Sua immagine.

E per essere rivestiti dell'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e santità della verità”. (Efesini 4:24)

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove. … Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.
(2 Corinzi 5:17, 21)

Ci rendiamo conto che l’uomo nuovo che noi siamo all’interno, il nostro spirito, è una nuova creatura secondo Dio (a immagine di Dio), in una giustizia e santità perfette?

Più ci identificheremo, per fede, alla nuova creatura che siamo in Cristo, e più cammineremo senza sforzo nella giustizia e santità di Dio!

Per far questo, occorre che la nostra anima sia purificata da tutto ciò che il “vecchio uomo”, morto e sepolto in Cristo, aveva potuto costruire.

La santificazione della nostra anima, del nostro essere cosciente ordinario, passa dal rinunciare a noi stessi e dal portare ogni giorno la nostra croce, affinché la vita di Gesù scorra in permanenza nel nostro corpo mortale.


Gesù ha detto ai Suoi discepoli:

Poi disse a tutti: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per causa mia, la salverà”. (Luca 9:23-24)

Quando Gesù chiede di rinunciare a noi stessi, parla della nostra vecchia personalità, che può ancora sopravvivere nella nostra anima, nei pensieri, nelle abitudini, nella memoria, nei sistemi  di valori e nella percezione che abbiamo ancora di “noi stessi”.

Per poterci identificare con la nuova personalità che Gesù ha ricreato a Sua immagine, e che ci dice che siamo fin da ora nel nostro spirito rigenerato, dobbiamo assolutamente, imperativamente, “dimenticare” e rinunciare alla vecchia persona che siamo stati in passato. E dobbiamo mettere a morte tutto quello che può ancora esistere del nostro vecchio “io”, affinché il nuovo “io” possa prendere tutto il suo spazio in noi!

In effetti, a cosa serve essere una nuova persona interamente a immagine di Gesù nel nostro spirito, se, nella vita di tutti i giorni, continuiamo a comportarci come la vecchia persona che eravamo, quando il Signore ci dice che questa vecchia persona è stata messa a morte con Lui?

Per esempio, se eravamo collerici prima della nostra conversione, significa che sia il nostro vecchio uomo (lo spirito non rigenerato) sia la carne che abita in noi, erano collerici.
Quando nasciamo di nuovo, il nostro nuovo uomo (il nostro spirito rigenerato) non è più collerico, poiché è stato creato a immagine del Signore Gesù, che non è collerico.

Ma la carne, potenza di peccato che abita nelle nostre membra, non è cambiata, essa è sempre collerica come prima!

Se lasciamo ancora la collera manifestarsi come prima, non è perché il vecchio uomo sia ancora vivo, ma perché siamo ancora dominati dalla carne. E’ lei che ci inganna, facendoci credere che questa collera viene da noi e che il vecchio uomo non è morto! 

Avremo la vittoria su questa collera, identificandoci con l’uomo nuovo che siamo in Cristo e rendendoci conto che questa collera, che sentiamo salire “da dentro di noi”, in realtà non viene da noi, ma viene dalla carne, che non è la nostra vera natura.

Se sapessimo che questa collera non può entrare nella nostra nuova natura per dominarla, avremmo una piena vittoria su di essa, e sapremmo che abbiamo il potere di non far manifestare questa collera nel nostro corpo, anche se possiamo ancora sentirla “all’interno”.

E’ lo stesso per tutto quel che proviene dalla carne. Se foste dominati dal bisogno di bere dell’alcol, per fare un esempio, sareste liberati da questo bisogno di bere, appena compreso che questo bisogno non viene da voi, dalla vostra vera natura, ma che proviene da una potenza di peccato che abita nelle vostre membra, ma che è estranea alla vostra vera natura.

Per questo il Signore ci chiede di portare ogni giorno la nostra croce!
La croce è uno strumento di messa a morte. Dobbiamo portare ogni giorno la nostra croce, ma questo non significa affatto che dobbiamo “sopportare ogni sorta di prove o persone difficili”!

Significa che dobbiamo CREDERE che sulla croce, il Signore, con la Sua morte, ha già messo a morte tutto quel che eravamo nella nostra vita passata di peccatore! E che quindi dobbiamo, anche noi, mettere concretamente a morte, far sparire, tutto quel che proviene dal peccato e dalla carne, o dalla nostra vecchia natura, e che può ancora influenzarci o dominarci.

“Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra, perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo che è la nostra vita apparirà, allora anche voi apparirete con lui in gloria. Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria; per queste cose l'ira di Dio viene sui figli della disubbidienza, fra le quali un tempo camminaste anche voi, quando vivevate in esse. Ma ora deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, cattiveria; e non esca dalla vostra bocca maldicenza e alcun parlare disonesto. Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio con i suoi atti, e vi siete rivestiti dell'uomo nuovo, che si va rinnovando nella conoscenza ad immagine di colui che l'ha creato”. (Colossesi 3:1-10)

In questo passaggio avete una descrizione completa di tutto il processo di santificazione che dobbiamo attraversare!

Potremo “mettere a morte” le passioni e i cattivi desideri della carne, solo quando avremo creduto che Cristo li ha già fatti morire in noi!

Quindi, spogliandoci progressivamente del nostro “vecchio uomo”, o meglio di tutto quello che resta di lui nella nostra anima, potremo rivestirci della nuova persona, che già siamo, nel nostro essere interiore.

Il nostro uomo nuovo, cioè il nostro spirito rigenerato, è già interamente liberato dal peccato. Il peccato può ancora trovarsi solo nella nostra anima e nel nostro corpo. Si manifesta a livello della nostra anima, attraverso dei pensieri e desideri contrari a quelli dello spirito. Il peccato si manifesta anche nel nostro corpo attraverso ogni sorta di abitudini impure, ma anche attraverso le conseguenze del peccato, cioè nelle malattie e nelle infermità. Ma la fonte di  questo peccato si trova nella carne.

Dobbiamo comprendere che la carne non è la “nostra propria natura”, come a torto si insegna. La nostra “propria natura” è oramai il nostro spirito rigenerato.

La carne è una legge, o meglio una potenza di peccato (ndt: una potenza è una forza, o entità, spirituale), che dimora nelle nostre membra, nel nostro corpo fisico mortale. Questa potenza di peccato “contamina” la nostra anima con dei pensieri e dei desideri impuri, i quali possono possono portare ogni sorta di conseguenza negativa nel nostro corpo.

La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l'una all'altra, cosicché voi non fate quel che vorreste.(Galati 5:17)

“Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati, nei quali già camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell'aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza, fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d'ira, come anche gli altri”. (Efesini 2:1-3)

Questa legge di peccato e morte che resta attaccata alle nostre membra, anche dopo la nostra nuova nascita, nasce dalla caduta dei nostri primi genitori (Adamo e Eva), ed è stata trasmessa a tutti i loro discendenti.

La conseguenza del peccato è la morte con tutto quel che è incluso nella carne di peccato.

“Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, invidie, omicidi, ubriachezze, ghiottonerie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio”. (Galati 5:19-21)

Tra le conseguenze di questa legge di peccato e di morte, possiamo aggiungere tutte le malattie e le infermità.

Quindi, la santificazione della nostra anima e del nostro corpo, non riguarda solo la nostra purificazione da ogni peccato, ma anche la nostra guarigione da tutte le malattie e da tutte le infermità, che siano fisiche o mentali.

Di fatto, poiché il peccato ha portato una doppia maledizione, la morte spirituale e la malattia, l’opera redentrice di Cristo ci porta una doppia benedizione: il perdono dei nostri peccati, associati alla nuova nascita spirituale E la guarigione da tutte le nostre malattie e infermità.

Non dobbiamo dunque considerare la guarigione come una benedizione separata, dissociata dall’opera della croce e del perdono dei nostri peccati. Ma questa benedizione è stata acquisita per noi dal sacrificio del Signore Gesù sulla croce e accompagna il perdono dei nostri peccati.

“Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato. Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni (peccati), schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti.(Isaia 53:4-5)

“Ora, fattosi sera, gli furono presentati molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati, affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia, quando disse: «Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie»”. (Matteo 8:16-17)

“Egli stesso portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, affinché noi, morti al peccato, viviamo per la giustizia; e per le sue lividure siete stati guariti.(1 Pietro 2:24)

Non dimentichiamo che il Signore, nel processo di purificazione e santificazione nel quale ci ha impegnati, vuole liberarci da quel che è impuro ai Suoi occhi, e contrario alla Sua volontà-
Quel che è impuro ai Suoi occhi non è solo il peccato, ma anche la malattia.

Il solo modo di scampare al controllo tirannico e mortale di questa legge di peccato, è di rendersi conto, di credere, che Cristo ci ha fatti morire nella carne con la Sua morte. Se camminiamo nello spirito, siamo completamente liberati da questa legge del peccato che sussiste nelle nostre membra.

“Io scopro dunque questa legge: che volendo fare il bene, in me è presente il male. Infatti io mi diletto nella legge di Dio secondo l'uomo interiore, ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e che mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. O miserabile uomo che sono! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Io rendo grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Io stesso dunque con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato. Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito.
(Romani 7:21-25, 8:1-4).

“Camminare nello spirito” significa innanzitutto camminare con la fede in Cristo e nella Sua opera. Significa accogliere per fede, quel che Egli ha compiuto per noi. Significa camminare in questa realtà spirituale.

Se vogliamo progredire rapidamente nella santificazione ed il perfezionamento, dobbiamo sapere:

- Che il nostro spirito è il nostro vero essere, e che è stato ricreato puro e perfetto, a immagine di Cristo.

- Che la nostra anima, sede della nostra personalità cosciente, è ancora impura a causa della nostra eredità e di tutto il nostro passato di peccato. La nostra anima è quindi sottomessa a due influenze contrarie:
quella dello spirito, che è puro
e quella della carne, che è impura.
Più l’influenza della carne diminuisce, più la nostra anima si purifica.

- Che nel nostro corpo fisico abita una legge di peccato e di morte che si chiama “la carne”. Saremo sotto la sua influenza fintanto che non avremo compreso che siamo morti rispetto al peccato e alla carne.

- Che tra il nostro spirito rigenerato e la carne che sussiste nelle nostre membra, c’è la croce di Cristo, cioè la Sua morte (seguita dalla Sua resurrezione). La croce rappresenta un ostacolo invalicabile per la carne! Ma, per far si che non possa più controllarci, dobbiamo installarci nello spirito, “dall’altra parte” della croce, nel Regno di Dio, dove nulla di quanto proviene dalla carne e da Satana può entrare!


Qual è dunque il compito che spetta a noi, dopo la nostra nuova nascita in Cristo, per permetterGli di santificarci?

Cristo ha fatto la Sua parte, facendo passare il nostro spirito da una nuova nascita. Ma noi abbiamo il nostro compito, sapendo che è Lui che dirige il processo della nostra santificazione.

Qual è quindi la nostra parte? Ancora una volta è Paolo che ce lo rivela:

Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio.(Romani 12:1-2)

Dunque dobbiamo:

-Offrire il nostro corpo come un sacrificio vivente, santo e gradito a Dio.

- Essere trasformati attraverso il rinnovo della nostra intelligenza.

Per offrire il nostro corpo come un sacrificio santo, dobbiamo “scollegare, rendere inoperante” la legge di peccato che abita ancora nel nostro corpo. Se sappiamo che siamo morti rispetto a questa legge del peccato, questa non avrà più potere su di noi. Possiamo allora offrire a Dio il nostro corpo, affinché diventi soltanto uno strumento al servizio della giustizia di Dio.

“Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi a Dio, in Gesù Cristo, nostro Signore. Non regni quindi il peccato nel vostro corpo mortale, per ubbidirgli nelle sue concupiscenze. Non prestate le vostre membra al peccato come strumenti d'iniquità, ma presentate voi stessi a Dio, come dei morti fatti viventi, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. Infatti il peccato non avrà più potere su di voi, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia.(Romani 6:11-14)

Se il peccato non regna più nel nostro corpo mortale, non dobbiamo più essere uno strumento del peccato, inoltre esso deve essere liberato dalle conseguenze del peccato, che sono le malattie e le infermità.

Dobbiamo dunque considerare la guarigione del nostro corpo come parte della santificazione.
In cielo, dove tutto è conforme alla volontà di Dio, non c’è alcun peccato e neanche alcuna malattia né alcuna infermità! Ora, il Signore Gesù ci ha chiesto di pregare nostro Padre Celeste affinchè sia fatta la Sua volontà sulla terra come è in Cielo!

Per quanto riguarda il rinnovo della nostra intelligenza che trasformerà la nostra anima, verrà compiuto quando sostituiremo tutti i pensieri carnali che possono ancora esistere nella nostra anima, con i puri pensieri di Dio che ci sono rivelati dalla Sua Parola.

La nostra anima sarà trasformata quando progrediremo nella conoscenza della parola di Dio, per metterla in pratica.

Infatti anche se camminiamo nella carne, non guerreggiamo secondo la carne, perché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti in Dio a distruggere le fortezze, affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all'ubbidienza di Cristo,(2 Corinzi 10:3-5)

Le “fortezze” che il nemico vuole mantenere nella nostra anima, sono tutti i falsi ragionamenti, i falsi valori, i falsi principi, le false convinzioni, ma anche i sentimenti sbagliati, l’orgoglio, la mancanza di perdono e l’egoismo.

Noi dobbiamo abbattere queste fortezze di menzogne con la Verità della Parola di Dio! Saremo così liberati dalla presa del nemico e potremo progredire nella santificazione e nel perfezionamento.

“Mentre egli diceva queste cose, molti credettero in lui. Gesù disse allora ai Giudei che avevano creduto in lui: «Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi»”. (Giovanni 8:30-32)

“Santificali nella tua verità; la tua parola è verità.(Giovanni 17:17)

La nuova nascita è istantanea, ma la santificazione è un processo. Ma noi dobbiamo impegnarci in questo processo con la fede ferma che il Signore ci farà raggiungere lo scopo, cioè la perfezione di tutto il nostro essere!

Questa perfezione assoluta sarà raggiunta appena prima del rapimento della Sposa! 

Ecco cosa dichiara Paolo:

Ora, fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza. Infatti, se crediamo che Gesù è morto ed è risuscitato, crediamo pure che Dio condurrà con lui, per mezzo di Gesù, quelli che si sono addormentati. Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati, perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre col Signore.” (1 Tessalonicesi 4:13-17)

Prima di salire ad incontrare il Signore in cielo, i vivi vedranno il loro corpo fisico mortale attraversare una trasformazione completa! Questo corpo mortale diverrà immortale!

Esso sarà liberato definitivamente dalla presenza della carne!

Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l'incorruttibilità e questo mortale rivesta  l’immortalità. Così quando questo corruttibile avrà rivestito l'incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l'immortalità, allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata inghiottita nella vittoria»”. 
(1 Corinzi 15:51-54)

La morte, cioè la legge del peccato e della morte, che abitano ancora nel nostro corpo fisico, sarà inghiottita nella vittoria! Il Signore, con la Sua potenza, strapperà dal nostro corpo mortale la legge del peccato e della morte che vi abita e il nostro corpo mortale diventerà allora immortale, perfetto e puro!

Pertanto, tutte le influenze che provengono dalla carne, da Satana o dai demoni, e che potevano ancora abitare nella nostra anima, saranno automaticamente eliminate con la scomparsa della carne. Allora anche la nostra anima sarà perfettamente purificata e santificata.

Come la morte fisica di un cristiano nato di nuovo, lo libera da ogni influenza della carne e del peccato, così, durante il rapimento, la risurrezione o la glorificazione del nostro corpo fisico ci libererà da ogni influenza della carne e del peccato nel nostro intero essere!

La Sposa raggiungerà allora il suo stadio finale di perfezione, che le permetterà di essere presentata al Signore pura, senza difetti, né macchie,  santa e irreprensibile!

E il Signore, in seguito, ci conserverà eternamente in questo stato di santità e di purezza incorruttibile, secondo la promessa di 1 Tessalonicesi 5:23.


Bisogna aver imparato a camminare nello spirito per essere rapiti?

Fortunatamente no!
Per essere rapiti, ci basta ricercare costantemente la santificazione e non praticare coscientemente un peccato di cui non vogliamo pentirci.
Ma potremo camminare nella santificazione più facilmente, se avremo compreso come camminare nello spirito!

Il cristiano carnale, che non sa ancora camminare nello spirito, ma che vuole camminare umilmente davanti a Dio, dovrà costantemente riconoscere con tutto il cuore davanti a Dio le sue mancanze e le sue cadute. E il sangue del Signore Gesù sarà sempre disponibile per purificarlo di ogni iniquità.

Se persevera, come facevano i primi discepoli, “nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nella preghiera” (Atti 2:42), non potrà fare a meno di crescere nella fede e maturare spiritualmente fino al punto in cui il Signore gli rivelerà in che modo potrà rafforzare la sua marcia cristiana camminando nello spirito.

Siccome è la Verità che ci santifica, dobbiamo essere animati da un desiderio ardente di conoscere l Verità e di metterla in pratica!

La Parola di Dio contiene tutta la Verità di cui abbiamo bisogno per santificarci. Vi troviamo l’insegnamento completo, dato dal Signore, per permetterci di camminare nella Verità in tutti gli ambiti della nostra vita.

Quindi è la Parola di Dio che ci rivela tutto quel che dobbiamo mettere in ordine progressivamente nella nostra vita per santificarci, sia nelle nostre relazioni con i genitori, i figli, o tutti quelli che ci circondano,  sia nell’ambito del matrimonio, di un divorzio o un secondo matrimonio (ambiti in cui quante cose devono essere messe in ordine nelle chiese!), oppure nell’ambito della liberazione dai legami, della guarigione di ogni malattia e infermità, o ancora nell’organizzazione e nel funzionamento pratico della chiesa locale, nell’esercizio dei doni e dei ministeri, TUTTO vi viene rivelato e spiegato nella Parola di Dio!

Dio ci ha già dato, in Cristo e nella Sua Parola, TUTTO quello che contribuisce alla nostra santificazione!

“Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù, attraverso le quali ci sono donate le preziose e grandissime promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza.  (2 Pietro 1:3-4)

Vediamo che è la fede nella Parola di Dio che ci permette di diventare concretamente partecipi della natura divina e di fuggire la corruzione che esiste nel mondo attraverso la concupiscenza della carne e degli occhi, e attraverso l’orgoglio della vita.

Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui, perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e l'orgoglio della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno(1 Giovanni 2:15-17)

Colui che fa la volontà di Dio dimora in eterno! Ritorniamo così all’ordine iniziale di Gesù:

Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato“  (Matteo 28:19-20)

La buona, l’eccellente novella, è che Cristo, con la nostra nuova nascita, ci ha resi capaci di obbedire a tutta la Sua volontà!

Non già che da noi stessi siamo capaci di pensare alcuna cosa come proveniente da noi stessi, ma la nostra capacità viene da Dio, il quale ci ha anche resi ministri idonei del nuovo patto, non della lettera, ma dello Spirito, poiché la lettera uccide, ma lo Spirito dà vita.”  (2 Corinzi 3:5-6)

“Rendendo grazie a Dio e Padre, che ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce”  (Colossesi 1:12)

Crediamolo, carissimi in Cristo! Egli ci ha resi degni e capaci di credere in Lui e nella Sua Parola, in modo da dare al nostro Signore carta bianca per santificarci, perfezionarci e condurci allo scopo, fino nella Sua gloria celeste!

In questo modo Egli sarà pienamente glorificato e noi potremo beneficiare della grazia più grande che possa offrire all’umanità: far parte della Sposa che il Padre ha destinato al Suo Amato Figlio.  AMEN!!!